Stefano Zampieri, il suo laboratorio a Roma è una finestra aperta sull'arte

Stefano Zampieri, il suo laboratorio a Roma è una finestra aperta sull'arte
L’arte da osservare, da capire e da assaporare. Seduti su una panca dell’800, con una buona tazza di tè tra le mani e magari con l’artista di fianco. Pronto a rispondere, a spiegare, a consigliare la prospettiva migliore o l’interpretazione da cogliere. E’ questa l’atmosfera che si respira in via Silla 96, a Roma. Nel laboratorio dell’artista Stefano Zampieri, da 60 anni pittore e creativo a tutto tondo. Zampieri dipinge su tela ma non solo. Nel suo laboratorio, da poco trasformato anche in spazio espositivo, ci sono quadri dall’immediato impatto visivo ma anche mobili ristrutturati, panche e gioielli, vestiti e collane. E le sue creazioni arrivano ovunque, da Roma a Parigi fino a Cipro, dagli Stati Uniti a Londra, dai salotti romani alle sfilate di AltaModaRoma. Tutto parte da lì, da quei pennelli e da quei colori sulla tavolozza, in quell’angolo di via Cola di Renzo che spesso, la sera, diventa una vetrina aperta sull’arte. Dove i passanti si fermano a guardare, qualcuno resta a bocca aperta curioso e qualcun altro, magari turista, scatta foto per ricordare lo spettacolo a cui ha assistito. E’ l’arte che diventa realtà, lì a due passi.



Un modo di fare arte che sta cambiando la prospettiva degli spazi espositivi. Tutto da capire e da approfondire.

Per questo siamo andati a conoscere Stefano Zampieri di persona, per farci spiegare la magia della sua apertura al pubblico, e lui, artista a 360 gradi, ci ha accolti nella sua “casa”, nel laboratorio creato proprio per ospitare e incontrare.

Come nasce l’idea del laboratorio a vista, in cui entrare senza alcun obbligo?

“L’arte è il contatto con il mondo - spiega Zampieri - voglio tornare alle origini. L’arte deve tornare a comunicare con chi ne è curioso, interessato. Questo vale sia per chi studia arte sia per chi vuole comprare una delle mie creazioni”.

Vende qui nel laboratorio in via Silla?

“Sì, ci sono persone che vengono a trovarmi per acquistare qualcosa e chi, invece, si ferma davanti alla vetrina. Decide di entrare e poi, se resta davvero colpito da qualcosa, acquista nella piena soddisfazione. Altrimenti va via ma, comunque, ha vissuto un’esperienza che voleva vivere”.

In che senso?

“Ho creato uno spazio dedicato a quanti, colpiti da un dettaglio o da un colore, entrano e vogliono sedersi senza per questo sentirsi in obbligo di qualcosa. L’arte va osservata, respirata. Basta questo, per me”.



Che cosa cercano le persone nel contatto con l’arte?

“Vogliono capire, sapere come si crea un colore o cosa meglio portare nella propria casa per esprimere le proprie emozioni”.

Come si crea un colore?

“In realtà non dobbiamo creare il colore, lo abbiamo già pronto intorno a noi. Dobbiamo saperlo unire ad altri colori, saper trasmettere con i pennelli quel che abbiamo dentro e vorremmo raggiungere”.

Quando ha iniziato a dipingere?

“Avevo 6 anni la prima volta che ho tenuto un pennello in mano. Era il 1960. Sono passati tanti anni ma la passione è sempre la stessa”.



La sua prima mostra espositiva?

“Nel 1964, in via Margutta. Quando via Margutta per gli artisti romani era un luogo magico”.

Oggi?

“Oggi è tutto diverso e per questo ho sentito il bisogno di creare uno spazio che fosse mio. Mio e di quanti abbiano voglia di visitarlo. Compresi i ragazzi che vogliono avvicinarsi a questo mondo”.

Lei insegna?

“Collaboro con un’associazione, Emporio delle Arti in via Costamagna 42, che porta avanti corsi di arte, pittura, teatro, ma anche tante attività per ragazzi ed adulti con disabilità e non. A tal proposito vorrei invitare tutti a partecipare, il 24 settembre prossimo, ad una giornata di apertura in cui saranno presentati i nuovi corsi trascorrendo una bellissima giornata tutti insieme con giocolieri, maghi e spettacoli per bambini”.

Per visitare il laboratorio in via Silla 96,

Contattare il numero 3342153456
Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Settembre 2017, 11:49
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