Stadio Roma, Bonafede: «Lanzalone l'ha scelto Raggi». Il sindaco sentito ancora dai pm come testimone

Stadio, Bonafede: «Lanzalone l'ha scelto Raggi». Il sindaco sentito ancora dai pm come testimone
«Luca Lanzalone è stato scelto da Virginia Raggi, alla quale lo abbiamo presentato io e Fraccaro», ha detto il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, a Otto e mezzo parlando dell'inchiesta sullo stadio della Roma.

Virginia Raggi intanto oggi è stata sentita di nuovo in Procura. La sindaca era già stata ascoltata in qualità di testimone dai magistrati venerdì scorso. La nuova convocazione è stata dettata dall'esigenza di chiarire alcuni elementi emersi negli ultimi giorni e successivi all'audizione avvenuta venerdì scorso. È quanto si apprende da fonti della Procura di Roma in relazione al secondo atto istruttorio, il secondo in tre giorni, che ha visto la sindaca a confronto con i magistrati di piazzale Clodio.

«Concludere a qualsiasi costo». Dalle carte dell'indagine emerge intanto anche il pressing indiretto di Luca Parnasi per la chiusura della conferenza dei servizi, sulla presidente della stessa, la dirigente regionale, Manuela Manetti. Dalle conversazioni intercettate, scrive il gip, si evidenzierebbe anche «una disponibilità (riferita de relato) dell'assessore regionale Civita a fornire informazioni ai dirigenti di Eurnova sullo stato degli atti e sull'andamento della conferenza dei servizi».

Il giorno della seduta della conferenza dei servizi del 24 novembre dello scorso anno sono state registrate conversazioni che, si legge nelle carte, «denotano la posizione di favore dell'assessore Michele Civita nei confronti della società Eurnova e quindi del progetto stadio». Proprio in quel giorno della seduta della Conferenza dei servizi, Luca Caporilli, un collaboratore di Parnasi, anche lui arrestato, invoca l'aiuto di Mauro Baldissoni, il dg della Roma, per tentare di sollecitare Manuela Manetti, la direttrice della direzione regionale territorio, urbanistica e mobilità che aveva indetto conferenza di servizi.

In una sintesi dell'intercettazione del 24 novembre Caporilli sostiene che benché Manetti «avesse ricevuto indicazioni da Civita di chiudere la questione, è tornata su e ha continuato a leggere le prescrizioni e adesso addirittura sta sentendo anche gli ambientalisti». Tra le prescrizioni la più temuta è quella del Ponte sul Tevere e sulla viabilità in generale, infrastrutture che se fossero state giudicate necessarie avrebbero ritardato il progetto. Il 5 dicembre, durante una seduta della conferenza, un manager di Eurnova evidenzia la possibilità che la conferenza dei servizi possa essere rinviata ma Baldissoni lo tranquillizza, riferendo «di aver appreso da Civita che questi avrebbe intimato alla Manetti di concludere a qualsiasi costo la Conferenza».

 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Giugno 2018, 20:19
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