Stadio Roma, Parnasi intercettato: «Tempi troppo lunghi. Ci ho messo 26 milioni e rischiamo che Pallotta va via»

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Luca Parnasi si sfiogava con i suoi collaboratori il 4 marzo del 2017. Il costruttore lamenta il fatto che il progetto dello Stadio della Roma segna una battuta d'arresto a causa della Valutazione di impatto ambientale negativa: «Questi sono tutti figli di puttana alla fine! e pensano al loro culo politico, non pensano a Roma, non frega un cazzo nessuno, questa è la verità: di Roma non gliene frega un cazzo nessuno». Parnasi conclude: «dobbiamo dire noi come si fanno le cose non farcelo dire».
 


Parnasi è su tutte le furie.
Nelle carte allegate all'ordinanza si legge che « Parnasi si lamenta del fatto che i tempi sono troppo lunghi». «Ci ho messo 26 milioni e mi rode il culo e così rischiamo che Pallotta va via - dice intercettato - noi dobbiamo dire a Comune e Regione cosa devono fare..., cercando di comprimere il più possibile i tempi». «Dobbiamo dire noi come si fanno le cose non farcele dire da Lanzalone...persone che non hanno mai fatto una convenzione a Roma o Civita che fa il politico sulla pelle nostra», continua nel suo sfogo intercettato Parnasi. «Definiamo i tempi noi e gli diciamo si deve fare così perchè sennò siamo morti ... dobbiamo invertire la marcia, quello che è successo ieri è grave... per questo mi sono mangiato Luca Bergamo (il vicesindaco di Roma, ndr) e dobbiamo dire: signori si fa così ma il tono deve essere fermo e irremovibile»

Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Giugno 2018, 15:29
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