Roma, sgombero Primavalle. La rabbia degli occupanti: «Italiani in strada e case agli stranieri»

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Lo stabile di Primavalle di via Capranica era nella lista prioritaria degli immobili da liberare decisa il 28 febbraio scorso dopo un vertice della Prefettura, con l'accordo totale del vicepremier Matteo Salvini.
Uno sgombero giustificato dalla non totale sicurezza di una struttura definita "pericolante". Uomini, donne, bambini e anziani. Pochi gli italiani, molti gli stranieri. Vivendo ormai lì da anni, molti avevano trasformato quelle aule scolastiche in appartamenti.

«Ho messo la mia vita e quella dei miei in queste valigie. Andremo a Centocelle, in un residence coi bagni in comune ma non abbiamo alternative. Per un anno starò lì con i miei genitori e il mio fratellino». Queste le parole di Sara, una 21enne che nell'ex istituto agrario di via Cardinale Capranica è nata e cresciuta.

«Ho studiato qui, ho fatto la scuola da estetista - racconta - e adesso ci spostano dall'altra parte della città. Io sono italiana, così come la mia famiglia. Siamo in lista d'attesa per una casa popolare da anni ma le case le danno solo agli stranieri. Io penso me ne andrò da questo Paese che non ci offre più soluzioni».

Dure anche le parole degli altri sgomberati, che accusano l'amministrazione di scarsa umanità. Così una donna su una sedia a rotelle, apparentemente nordafricana: «Siete contenti ora? Ci avete trattato peggio dei cani. Adesso ci cacciate via». 

Un giovane ragazzo, in un eccesso di foga, si è anche letteralmente scagliato contro gli scudi degli
agenti che bloccavano l'ingresso della scuola. Un episodio significativo e comunque senza conseguenze, che ha poi visto il ritorno della calma apparente grazie agli abbracci e alle parole di consolazione e di conforto degli amici del giovane, volti a calmare le acque. 
 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 15 Luglio 2019, 14:57
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