Roma, la rivolta delle cuoche: mense scolastiche in sciopero da due giorni
di Lorena Loiacono
Compresi ovviamente anche gli omogeneizzati e il latte in polvere per i bambini dei nidi. Sembra quasi impossibile garantire tutto per 4 euro. Lo è ancora di più se si pensa che in quei pochi soldi dovrà essere compreso anche il compenso per le operatrici della mensa: cuoche e inservienti. I conti non tornano. Il rischio infatti, altissimo, è che molte operatrici potrebbero perdere il posto di lavoro o comunque parte del loro orario. Ed è per tutto questo che i lavoratori sono in protesta da mesi. A settembre scorso sembrava essere stata raggiunta una tregua ma poi tutto è saltato: il Campidoglio è andato avanti per la sua strada e le cuoche ora sono sul piede di guerra. Ieri infatti i bambini delle scuole di Roma hanno trovato nel piatto solo un panino, un frutto e una bottiglia d’acqua. Oggi sarà la stessa cosa: le mense sono infatti in sciopero per due giorni e garantiscono quindi solo i livelli minimi di assistenza. La protesta, promossa da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Roma Lazio, ha avuto una grande adesione: «Il bando - spiega Bruna Savoni della Fisascat Cisl – per un gravissimo errore tecnico e per grave superficialità esclude 330 lavoratrici delle scuole autogestite e altre 170 della Roma Multiservizi ad oggi senza formazione, lede i diritti sindacali e non tutela la piccola utenza a causa di un costo pasto decisamente ridicolo».
Ma il Campidoglio replica: «L’Amministrazione garantisce ai lavoratori impiegati nei servizi di ristorazione educativa e scolastica di Roma Capitale il rispetto dei livelli occupazionali. L’attuale gara d’appalto è vigilata dall’Anac nell’ottica di garantire massima trasparenza della procedura nonché massime sicurezza e qualità dei servizi offerti. Gli accordi di settembre sono stati rispettati».
Ultimo aggiornamento: Martedì 10 Dicembre 2019, 08:44
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