Spari da due sicari in moto, ucciso un 33enne: chi era la vittima. «Lo hanno chiamato per nome»

Il killer che lo ha freddato ha esploso diversi colpi di pistola dalla motocicletta in corsa

Spari da due sicari in moto, ucciso un 33enne: chi era la vittima. «Lo hanno chiamato per nome»

di Emilio Orlando

Un'altra esecuzione da malavita al Tiburtino. I due sicari lo hanno affiancato con una moto mentre camminava. Quello seduto dietro ha mirato e gli ha sparato uccidendolo sul colpo. Il cadavere a terra in una pozza di sangue è quello di Roman Stafan Mihai.

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Gli spari che hanno preceduto la caduta dell'uomo hanno messo in allarme la gente in strada, che ha chiamato i carabinieri. L'omicidio del 33enne, con piccoli precedenti penali per reati contro il patrimonio, è avvenuto intorno alle 20 di ieri in via Francesco Selmi 9 davanti alla farmacia nella zona di Ponte Mammolo, nei pressi del carcere di Rebibbia. Il killer che lo ha freddato ha esploso diversi colpi di pistola dalla motocicletta in corsa.

Secondo i testimoni, i due in sella alla moto indossavano un casco integrale e la vittima è stata chiamata per nome prima di essere uccisa.

Le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo di via In Selci, coordinati dalla procura, spaziano su più piste e non escludono nemmeno il regolamento di conti nella criminalità straniera entrata in contrasto con quella locale per la spartizione degli affari illeciti. Mihai abitava poco lontano da dove è stato assassinato.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Marzo 2023, 17:40
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