Strade e parchi di Roma sono troppo pericolosi: per quasi 9 donne su 10, infatti, di sera è meglio non passarci affatto. Il rischio di essere aggredite si fa sentire, eccome. Tanto che in una scala da 1 a 7, la percezione di sicurezza delle donne a Roma si ferma a 3,6.
Un quadro generale di paura, quello descritto dal rapporto Acli “Cantiere Roma” presentato ieri in aula Giulio Cesare. Dati allarmanti che, in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, devono far riflettere. La percezione del pericolo, secondo quanto riferito dalle donne intervistate nell’indagine, si avverte anche sui mezzi pubblici e all’interno dei centri commerciali. Sembra venir meno anche la fiducia nelle istituzioni che, nel momento del bisogno, non sono un punto di riferimento: se subissero violenza, infattim le donne romane e laziali si rivolgerebbero nel 97% dei casi al partner e solo successivamente alle forze dell’ordine, nel 66% dei casi. Non sempre però si può chiedere aiuto al partner, perché i maltrattamenti spesso avvengono proprio in famiglia. E Roma fa da capofila in questo triste fenomeno visto che assorbe ben il 74,6 % di tutti i casi denunciati nel Lazio. Vale a dire che 3 casi di violenza in famiglia su 4 avvengono a Roma.
Non solo. La pandemia da Covid, con l’inevitabile chiusura in casa e il distanziamento sociale, ha peggiorato la situazione rendendo le donne vittime di violenza ancora più isolate: basti pensare che, nel 2020, sono state ben 1.362 le donne supportate dai centri anti violenza di Roma.
Secondo i dati del Campidoglio si è registrato un aumento di richieste di aiuto del 18% rispetto al 2019.
Ultimo aggiornamento: Sabato 26 Novembre 2022, 12:23
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