La campanella sta per suonare, ma l’allarme suona già forte: lunedì infatti la maggior parte degli studenti romani tornerà tra i banchi, solo che gli istituti non sono affatto pronti ad accoglierli.
Il problema? Cortili e giardini incolti, topi e vespe pronte a bloccare tutto. È infatti proprio la temuta “vespa orientalis”, ora, a far tremare le scuole. La possibilità che nel periodo estivo si siano formati nidi all’interno dei locali scolastici (incustoditi) è concreta, solo che per ora nelle scuole non ci sono stati controlli per avviare gli interventi in tempo per lunedì. «Non ci risulta siano stati fatti controlli mirati - spiega Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi di Roma - sappiamo che spetta ai Municipi ma al momento i monitoraggi non sono partiti. Così come non sono state portate a termine le operazioni di sfalcio delle erbacce nei giardini. Così rischiamo di ritrovarci di fronte a situazioni complicate. Pensiamo ai topi, ad esempio».
Ogni anno, puntualmente, ci sono scuole costrette a chiudere e quindi ad interrompere le lezioni per due o tre giorni almeno, per consentire gli interventi di derattizzazione dopo un avvistamento di topi. «Nell’incontro avuto con il sindaco Gualtieri - continua Rusconi - ci è stato garantito che il Campidoglio avrebbe sollecitato i municipi ad intervenire, con le strutture decentrate Per l’istituto Manin, che aveva bisogno di aule, abbiamo chiesto aiuto all’assessora Pratelli e solo così abbiamo risolto nella dislocazione delle classi. A questo punto dobbiamo sollecitare interventi urgenti anche per la “vespa orientalis” e i topi».
Non a caso, per la ripartenza della scuola, iniziano a farsi sentire i problemi legati all’organizzazione.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 9 Settembre 2022, 07:31
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