Roma, ucciso a pugni davanti al bar. L'omicida: "L'ho colpito per i soldi, eravamo amici"

Roma, ucciso a pugni davanti al bar. L'omicida: "L'ho colpito per i soldi, eravamo amici"
Due famiglie distrutte, che si conoscevano da tempo. Un vero e proprio dramma quello di Mentana (Roma), dopo l'omicidio di Mauro Ruggeri, 54enne ucciso davanti a un bar da Jonatan Mastrogiovanni: i due si conoscevano da sempre, alla base dell'aggressione, avvenuta giovedì notte, ci sarebbe un piccolo debito.

Morto l'uomo pestato davanti a un bar a Roma: ucciso per un piccolo debito



​«Non riesco ancora a crederci, conosco Jonatan da sempre, l'ho anche tenuto in braccio quando aveva solo pochi mesi e l'ho visto crescere». È sconvolta dal dolore Ortenzia, la moglie di Mauro Ruggeri, il 54enne ucciso davanti a un bar di Mentana (Roma) nella notte tra giovedì e venerdì scorsi. La donna, infatti, conosce il 30enne omicida del marito: entrambi residenti nella cittadina alle porte della capitale e testimoni di Geova, come confermato anche dal giovane durante un interrogatorio.



Jonatan Mastrogiovanni, questo il nome del 30enne che ha confessato l'omicidio, ha spiegato ai carabinieri della compagnia di Monterotondo: «Mi doveva 200 euro, volevo i soldi e si è rifiutato di darmeli, quindi l'ho colpito a pugni in faccia ma non volevo ucciderlo». Secondo le prime ricostruzioni, Mastrogiovanni avrebbe seguito e aggredito Ruggeri, facendolo cadere a terra, dove poi avrebbe battuto la testa in maniera fatale: l'uomo è morto nel pomeriggio di venerdì, nell'ospedale Sant'Andrea di Roma, dove era ricoverato.



Ruggeri, di professione vigilante, da qualche tempo effettuava anche consegne per bar e locali della zona, per arrotondare. Mastrogiovanni, che si allenava da pugile, dopo l'aggressione è fuggito ma è stato rintracciato in poche ore e al momento si trova nel carcere di Rebibbia. Gli inquirenti sono alla ricerca di eventuali complici, ma a colpire è soprattutto lo scenario dell'agonia di Ruggeri: nessuno, in un primo momento, si era accorto dell'aggressione e delle sue gravissime condizioni. Il fratello del titolare del bar One, il luogo dell'aggressione, ha spiegato: «Il locale era chiuso, c'era solo una serranda alzata a metà e non abbiamo sentito nulla, ce ne siamo resi conto solo parecchio tempo dopo. Era una bravissima persona, un uomo taciturno e tranquillo: ci dispiace moltissimo». Una testimonianza analoga a quella resa da un residente, che abita proprio sopra il bar: «Ho sentito solo l'ambulanza, ma era tardi e non mi sono neanche affacciato. L'abbiamo saputo solo la mattina».
Mauro Ruggeri lascia una moglie e tre figlie, attorno a cui si è stretta tutta la città di Mentana, in primis il sindaco Marco Benedetti.
Ultimo aggiornamento: Domenica 1 Aprile 2018, 15:02
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