Il cadavere galleggiava a ridosso della banchina destra del Tevere all’altezza di Ponte Sisto. Quando la polizia e i vigili del fuoco lo hanno ripescato, aveva indosso una canottiera bianca e perfino ancora il cappello azzurro sul capo. Lo stesso abbigliamento con il quale era vestito quando è uscito dall’albergo dove soggiornava con i genitori, sparendo nel nulla.
Le telecamere di videosorveglianza dell’hotel lo avevano inquadrato venti minuti prima dell’una della notte del 23 maggio, mentre varcava la porta dell’albergo e usciva. Da quel momento in poi, del 21enne Elija Oliphamt, studente americano originario di Dallas, nello Stato del Texas, si era persa ogni traccia. Il padre e la madre lo avevano cercato ovunque, arrivando a lanciare un appello televisivo durante l’ultima puntata di Chi l’ha visto?. Gli investigatori del commissariato di Trastevere avevano da subito attivato le ricerche secondo i protocolli che si applicano in caso di persone scomparse.
La morte del giovane studente statunitense rimane avvolta nel mistero e con il passare delle ore si aggiungono sempre più interrogativi che risposte. Il primo dubbio che la polizia, coordinata dalla procura di Roma, vuole chiarire, è il particolare che Elija ha lasciato la camera d’albergo in via Giulia senza portare con se il portafogli, il telefonino e il passaporto. Non è esclusa l’ipotesi della rapina finita male: il turista potrebbe essere stato aggredito sulla banchina del fiume ed essere stato spinto in acqua.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 27 Maggio 2022, 08:10
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