Roma, truffa agli anziani. Prima li derubano, poi si fingono Carabinieri e colpiscono ancora

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I carabinieri di Roma hanno arrestato quattro persone, di età compresa tra i 28 e i 56 anni, tutte originarie di Napoli e ritenute responsabili di furti e truffe ai danni di anziani, compiuti tra Roma, Ciampino, Viareggio, Capannori e San Giovannni Valdarno. Gli arresti odierni seguono altri nove fermi, giunti in seguito ad un'indagine in corso dal 2017.

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I carabinieri hanno accertato come i criminali operanti in questo settore operano suddivisi in vere e proprie "bande” che si trasferiscono a Roma e in altre città del territorio nazionale dal capoluogo partenopeo dal lunedì al venerdì. L’elevata valenza delinquenziale è data, in primo luogo dal fatto che le bande criminali in questione, spesso collegate tra di loro, effettuano una vera e propria suddivisione del territorio.
Per sottrarsi all’identificazione, rimangono nella stessa città, alloggiati in hotel, noleggiando auto intestando il contratto a prestanome, solo per qualche settimana dopodiché si spostano in altro luogo per poi ritornarci dopo qualche tempo.
  
In particolare il modus operandi del gruppo criminale composto dai 4 odierni arrestati era caratterizzato da specifiche particolarità che lo differenziano dagli altri: dopo aver derubato le vittime presso le rispettive abitazioni, con refurtiva sottratta ad ogni singolo anziano che andava dai 500 ai 10.000 euro e, in un caso accertato, anche 70.000 euro, hanno dimostrato una condotta feroce e persecutoria senza precedenti. Tornavano dalle stesse vittime anche per altre tre/quattro volte consecutive e, fingendo di essere carabinieri, carpivano la loro fiducia facendogli credere di essere li per restituirgli le cose rubate, recuperate dopo l’arresto dei delinquenti, come loro stessi si definivano, che gli avevano rubato a casa. Con tale raggiro, riuscivano facilmente ad introdursi nelle abitazioni degli anziani per derubarli nuovamente.

Le vittime, per circa 100 colpi accertati, venivano accuratamente selezionate e la scelta cadeva sui soggetti più deboli e indifesi. I loro nominativi e gli indirizzi delle abitazioni, venivano conservati e memorizzati dagli indagati i quali, una volta accertata la disponibilità del denaro e la vulnerabilità nonché la facilità con la quale potevano depredarli, tornavano ciclicamente a colpire la medesima vittima. L’elevatissimo numero di vittime colpite dal gruppo criminale in questione emergeva in particolar modo dall’attività tecnica svolta dai Carabinieri. 

Nello specifico, il capo promotore sceglieva la vittima da colpire e contattandola telefonicamente, si presentava al telefono come maresciallo dei Carabinieri e dopo averla informata dell’avvenuto recupero della refurtiva inerente il furto patito in precedenza, preannunciava che di li a poco sarebbe arrivato, presso la sua abitazione, un appuntato. Subito dopo, la vittima, che rimaneva sempre in contatto telefonico con l’indagato, veniva raggiunta a casa da colui che si qualificava appuntato dei Carabinieri inviato dal maresciallo unitamente ad un altro collega, a svolgere la pratica per rientrare in possesso del denaro/gioielli oggetto di furto. Così, mentre uno di loro distraeva l’anziano, l’altro lo derubava nuovamente sottraendogli quanto aveva di valore in casa.

L’appello dei Carabinieri: se qualcuno ritiene di essere rimasto vittima di questa banda di truffatori o di altra con modalità analoghe è invitato a denunciarlo, se non già fatto, alla più vicina Stazione dei Carabinieri che provvederà ad informare i Carabinieri della Sezione di PG
Ultimo aggiornamento: Martedì 20 Novembre 2018, 10:13
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