Roma, traffico di droga gestito dalla 70enne 'Zia Bianca': le dosi di cocaina diventavano "lasagne" o "fettine panate"

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(LaPresse) - Militari del Comando provinciale della guardia di finanza di Roma hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale emessa dal gip nei confronti di 15 persone per traffico e spaccio di sostanze stupefacenti (6 in carcere, 2 ai domiciliari e 7 obblighi di presentazione alla polizia). Le indagini hanno permesso di smantellare un sodalizio criminale dedito allo smercio di cocaina nella periferia ovest della Capitale e sul litorale romano.

L’organizzazione, secondo gli inquirenti, era promossa e diretta da Bianca Zarfati (classe 1949), soprannominata 'Zia bianca', che si riforniva stabilmente di droga da Marco Corina, 68 anni, e Marcello Gauzzi, 58, tutti con numerosi precedenti specifici. Da quanto emerso dalle intercettazioni telefoniche e ambientali eseguite, i tre - destinatari della misura della custodia cautelare in carcere - commentavano di essere rimasti tra i pochi a operare con “serietà” nel settore, facendo le cose alla “vecchia maniera”, in cui contava la “parola data”.

Essendo agli arresti domiciliari, la Zarfati aveva stabilito il centro direzionale e operativo dell’associazione nella propria abitazione a Fiumicino, dove intratteneva i contatti con i fornitori e impartiva le disposizioni per le cessioni dello stupefacente e la riscossione dei relativi compensi.

Pur privilegiando gli incontri di persona ai colloqui telefonici, per le conversazioni a distanza era stato condiviso un singolare linguaggio criptico ispirato al mondo della gastronomia, in cui la cocaina diventava, a seconda dei casi, “fettine panate”, “lasagne” e “spaghetti alle vongole”. Come affermato da Zarfati in una conversazione captata: "Le telefonate mie e sue sono tutte di mangiate… mai… mai… mai parlato di niente...".


Ultimo aggiornamento: Giovedì 19 Novembre 2020, 15:47
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