Tor Bella Monaca, faida tra clan per il controllo del traffico di droga: ferito un 21enne. Cinque agguati nelle ultime settimane

Tor Bella Monaca, faida tra clan per il controllo del traffico di droga: ferito un 21enne. Cinque agguati nelle ultime settimane

di Emilio Orlando

Cinque sparatorie, l’ultima poche ore fa. A Tor Bella Monaca i clan “storici” e le bande dei nuovi narcos sono in guerra tra loro per il controllo dello spaccio. Una faida scoppiata dopo l’estate e che si combatte per la “conquista” e la “riconquista” di un territorio che rappresenta la “Eldorado” della criminalità. Già, perché ora sono gli stranieri che puntano ad avere il monopolio sulla droga. 
VOLEVANO UCCIDERE. L’ultimo regolamento di conti a mano armata si è verificato poco prima dell’alba di lunedì, vittima un pusher tunisino. Gli hanno sparato al braccio all’altezza del gomito, qualche centimetro più a sinistra e il proiettile gli avrebbe trapassato il cuore. La mano del sicario ha fatto sicuramente fuoco per ucciderlo, ma ha mancato l’organo vitale. 
L’IDENTIKIT. Con i vestiti intrisi di sangue ma senza il soccorso di un’autoambulanza, il 21enne nato in Tunisia si è presentato al Pronto soccorso del Policlinico di Tor Vergata. Appartiene alla famiglia Nadir, conosciuta dagli investigatori perché attiva nel narcotraffico: dopo le prime cure è stato interrogato dalla Polizia ed ha raccontato che, mentre si trovava in macchina in viale dell’Archeologia con un’altra persona, è stato avvicinato da un uomo a bordo di uno scooter che gli ha puntato l’arma e ha sparato. 
ZERO BOSSOLI. Ma, quando gli investigatori del distretto del Casilino e le Volanti sono andati sul logo indicato dalla vittima, non hanno trovato bossoli e nemmeno tracce della sparatoria. 
I CLAN COINVOLTI, Perciò il racconto del 21enne, con precedenti penali per spaccio e il fratello già in carcere perché considerato appartenete ad una organizzazione criminale di spacciatori di Tor Bella Monaca, non ha convinto i poliziotti e i magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia. 
IL REGNO.

Le indagini sono quindi state allargate ad altri gruppi di narcotrafficanti italiani e stranieri che si contendono il business della vendita di stupefacenti nel quartiere. Secondo quanto ricostruito finora, il fatto di sangue sarebbe avvenuto nella piazza di spaccio di via dell’Archeologia 106, “regno” del narcotrafficante Davide Pasquali, che è stato a lungo latitante in Spagna ma poi arrestato ed estradato dai Carabinieri lo scorso 18 dicembre. Proprio quella porzione di lotti di case popolari sarebbe l’oggetto del contendere tra le famiglie Lionello, Moccia, Nastasi e con criminali stranieri nordafricani e albanesi che fanno da concorrenti ai clan storici che controllano il quartiere e che gestiscono gli affari “stupefacenti” che gli rendono più di un milione di euro al mese.


Ultimo aggiornamento: Martedì 6 Dicembre 2022, 07:00
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