Conidi, leader dell'Orchestraccia: «Per due serate tutta la band al Teatro Olimpico per mettere in scena La Figuraccia»

Conidi, leader dell'Orchestraccia: «Per due serate tutta la band al Teatro Olimpico per mettere in scena La Figuraccia»

di Valeria Arnaldi

“La Figuraccia” è il nuovo spettacolo-concerto dell’Orchestraccia che, il 23 e 24 novembre, sarà al teatro Olimpico. Una nuova storia, all’insegna della romanità ma non solo come dice il leader del gruppo, Marco Conidi.
Cos’è “La Figuraccia”?
«Una nuova avventura nata dalle ceneri de “La Nottataccia”, il programma che abbiamo realizzato per Rai2. Protagonista è l’Orchestraccia, con tutti i suoi membri, alle prese con una serie di vicende che sorprenderanno e faranno divertire. Diciamo che ne abbiamo inventata un’altra delle nostre, ma non si può raccontare, va vista». 
Al centro, Roma...
«Roma è il punto di partenza ma, come sempre, guarderemo oltre, anche alle altre regioni, tra affinità e differenze. Sciascia e Belli, in tempi diversi, hanno di fatto detto le stesse cose, la pizzica salentina e il saltarello hanno punti musicali in comune e così via». 
Quindi c’è un po’ di Roma ovunque? 
«Il patrimonio culturale romano è ricchissimo. Siamo figli di un impero che ha lasciato segni evidenti ancora oggi. Sono nell’architettura, nella cucina, in molte tradizioni. E nella musica. Ai tempi degli antichi romani, durante i banchetti, c’era un’Orchestraccia che intratteneva». 
Il debutto a teatro avviene poco prima della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, nello spettacolo ci sono riferimenti?
«Sì, per noi è un argomento centrale. Il nostro primo singolo è stato il brano “Lella” che abbiamo riportato alla ribalta. Nel videoclip si parlava di femminicidio e stalking». 
Cosa pensa della Capitale in musica? 
«Mi pare che dopo anni di torpore si riveda qualcosa di sincero. Sarebbe fondamentale far esibire nei locali i ragazzi con le loro canzoni. Servono brani originali, non solo cover». 
Tra i giovani, vede nomi interessanti? 
«No, non in questo momento.

Mi piacciono i cantanti anziani, che hanno molte storie da raccontare. I Maneskin, ecco, loro sì, anche perché Damiano è della Roma».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Novembre 2022, 08:06
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