Roma, il Tar blocca la demolizione della Tangenziale est: l'ira del Campidoglio

Roma, il Tar blocca la demolizione della Tangenziale est: l'ira del Campidoglio
Il Tar del Lazio ha bloccato temporaneamente la demolizione del tratto di Tangenziale est a Roma, nei pressi della stazione Tiburtina. L'ha deciso, con un decreto monocratico il Consigliere delegato della seconda sezione bis, che nello stesso provvedimento ha già fissato l'udienza collegiale in camera di consiglio il prossimo 6 aprile. Il tutto, nell'ambito di un ricorso proposto da alcuni esponenti del Comitato Cittadini Stazione Tiburtina.

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In attesa dell'udienza che si esprimerà su un eventuale annullamento del progetto il Tar ha accolto l'istanza dei cittadini. L'udienza avrebbe dovuto tenersi il 25 marzo ma è stata rinviata a causa dell'emergenza sanitaria. La notizia viene riferita su Facebook dal comitato stesso. «Oltre ad essere felici per aver scongiurato seppur temporaneamente lo scempio partorito dal Comune siamo ancor più felici della motivazione - scrive il Comitato in un post -. Il Tar basa infatti principalmente la sospensiva sul mancato esame della proposta di delibera di iniziativa popolare sostenuta non solo dagli 8 mila cittadini ma anche dai due municipi territorialmente competenti. Il Comune di Roma nel suo operato da noi più volte denunciato ha impedito la partecipazione al procedimento e per questo viene fermato».

La decisione ha però scatenato l'ira del Campidoglio. Pietro Calabrese, assessore ai Trasporti di Roma Capitale, ha commentato così: «Questo stop ci fa perdere tempo prezioso e a rimetterci saranno i cittadini. C'è una stragrande maggioranza di romani che ci hanno chiesto un intervento strutturale di riqualificazione e una minoranza che ha fatto fermare tutto. È assurdo che lavori così importanti per la nostra città rischino di essere bloccati con gli stessi pretesti che abbiamo più volte smentito, anche e soprattutto nelle sedute pubbliche di commissione dove erano presenti gli stessi firmatari del ricorso. Sul progetto sono state dette molte falsità.
Siamo riusciti a modificarlo per migliorare quanto più possibile la versione precedente. Siamo stati accusati di aver previsto l'eliminazione delle aree verdi. Niente di più falso. Allora ci hanno accusato di aver previsto la diminuzione delle alberature presenti nel piazzale. Peccato che invece al posto di 12 alberature da spostare o eliminare perché malate o a fine vita ne verranno piantate 43. Quando non sapevano più cosa dire si sono inventati che non abbiamo una visione d'insieme. Mentre il vecchio progetto favoriva la circolazione delle auto, nostro principale obiettivo è stato quello di riequilibrare gli spazi a favore di pedoni e ciclisti. Nonostante ciò, ci hanno accusato di dare troppo spazio al traffico privato. Non è così
».

Anche Linda Meleo, assessora alla Mobilità, ha criticato la decisione del Tar: «Il ricorso presentato da un singolo comitato di cittadini tenta di vanificare questo importante lavoro. Ricordo però che il TAR non si è ancora pronunciato sulla richiesta di sospensiva del progetto, ma ha fatto ricorso a un decreto monocratico, procedura prevista dalla normativa in questo momento di emergenza, in attesa dell'udienza dell'8 aprile. Aspettiamo di conoscere la pronuncia del Tar a valle della presentazione delle nostre memorie difensive. Roma merita di crescere e di divenire una città diversa».
Ultimo aggiornamento: Martedì 31 Marzo 2020, 13:55
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