La pediatra Teresa Rongai: «Allarme streptococco? Certo, ma meglio affidarsi ai medici. Niente cure fai da te»
La dottoressa: importante che la situazione di contagio non diventi fobia, invece c'è il rischio di fare troppi tamponi inutili
di Lorena Loiacono
«Di solito di parla di “fever phobia”, ora siamo alla “streptococco phobia”. I contagi ci sono, è indubbio, soprattuto adesso che, dopo due anni di mascherine, siamo maggiormente soggetti ai virus. Ma non dobbiamo esagerare con i tamponi».
In che senso?
«Se facciamo tutti un tampone, troveremmo di sicuro dei batteri e dei virus. Ma senza accusare sintomi chiari è inutile fare il tampone, esistono anche i portatori sani. Non deve diventare una psicosi, è pericoloso».
Che cosa si rischia?
«Se abusiamo di antibiotici, andiamo ad abbattere le nostre difese. C’è chi decide autonomamente di fare il tampone, tanto che nelle farmacie sono terminati, e poi di assumere antibiotici: da qualche settimana siamo alle prese con una psicosi»
Quali sono i veri campanelli di allarme?
«Ogni medico conosce il suo paziente, direi in generale la febbre associata a mal di gola, alle ghiandole ingrossate o alla scarlattina. Il tampone deve essere richiesto dal medico: invece, per un singolo caso, partono tamponi a tappeto a tutta la classe. Dalle maestre ai genitori».
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Marzo 2023, 08:14
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