Roma, caccia al serial killer delle prostitute: tre massacrate a coltellate, indagini sulle telecamere del quartiere

Roma, caccia al serial killer delle prostitute: tre massacrate a coltellate, indagini sulle telecamere del quartiere

di Emilio Orlando

Due le hanno trovate massacrate in via Riboty. Un'ora dopo il cadavere di un'altra donna è stato trovato in una pozza di sangue in via Durazzo con decine di coltellate sul corpo. Le due scene del crimine si trovano entrambe nel quartiere Prati, vicino al tribunale di piazzale Clodio, sono distanti tra loro solo settecento metri e dieci minuti di cammino a piedi. Il modus operandi, la vicinanza e il profilo delle vittime - sono tutte prostitute - hanno indirizzato da subito le indagini verso la pista di un unico killer. Un assassino seriale. Un incubo che l'Italia non viveva dall'epoca di Donato Bilancia, che a fine Anni Novanta uccideva escort con cui si appartava e donne incontrate sui treni.

Serial killer delle prostitute, chi sono le vittime: Yessenia, colombiana che lavorava per far studiare la figlia, e le due cinesi

Roma, incubo serial killer delle prostitute: tre donne trovate morte vicino piazzale Clodio. Due nello stesso palazzo, un'altra a pochi metri

 


LE VITTIME.

Il corpo di una donna orientale, sulla quarantina, completamente nudo ed insanguinato sul pianerottolo del primo piano di un condominio signorile e quello di una ragazza più giovane, della stessa nazionalità con segni di tortura, con numerosi tagli e ferite. Si presentava così il teatro del delitto, ad un avvocato con lo studio nello stabile di via Riboty che le ha trovate mentre entrava nell'androne. A chiamare la polizia è stato il portiere che ha sentito urlare il professionista sotto choc. La terza vittima del killer, ritrovata nel seminterrato in cui riceveva i clienti, in via Durazzo, è una 65enne colombiana, Marta Torres Castano. L'assassino ha utilizzato per ucciderla la stessa modalità dell'altro duplice omicidio e anche in questo caso avrebbe infierito con crudeltà sulla poveretta prima di ucciderla. Secondo il medico legale l'assassino ha usato una lama molto lunga e affilata, oppure un machete. Il corpo si trovava ai piedi del letto della piccola camera dove si appartava.

A dare l'allarme è stata la sorella della vittima, che non la sentiva da ore.


LE INDAGINI.

La sezione omicidi della squadra mobile di Roma, coordinata dal procuratore capo Francesco Lo Voi e dall'aggiunto Michele Prestipino, ha interrogato tutti gli inquilini dei due palazzi dove sono avvenuti i massacri. Per ore nessuno dei condomini è potuto uscire di casa, prima di essere stato ascoltato dagli investigatori. Nel caseggiato di via Riboty, proprio all'ora degli omicidi c'era una ditta di traslochi che stava portando alcuni elettrodomestici, ma nessuno degli operai ha visto e sentito nulla. I telefoni cellulari e i computer di tutte e tre le vittime, che utilizzavano per pubblicizzare le loro case squillo, sono stati sequestrati. La polizia scientifica ha isolato alcune tracce di liquido seminale, che potrebbe condurre al dna del killer. Il volto dell'omicida potrebbe essere uno di quelli riprese dalle tante telecamere della zona.

 


LE IPOTESI.

La pista investigativa privilegiata è quella di un killer seriale di prostitute. E non si esclude che possa aver colpito altre volte: vittime mai ritrovate perché nessuno ne ha denunciato la scomparsa. I poliziotti stanno scartabellando centinaia di fascicoli di pregiudicati ed esaminando nella banca dati tutti i profili che possano essere compatibili con quello del massacratore.


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Ultimo aggiornamento: Venerdì 18 Novembre 2022, 09:25
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