Roma, senzatetto investito, la donna fermata: «Non mi sono accorta di nulla»

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«Non mi sono accorta di nulla», così si è giustificata la donna di 56 anni fermata dalla polizia locale del Gruppo Parioli, diretto da Donatella Scafati, accusata di aver investito e ucciso lo scorso 7 gennaio un clochard a Roma, proseguendo la corsa. «Ho sentito che qualcosa era finita sull'auto, ma non pensavo fosse una persona». Gli agenti della polizia locale per risalire al 'pirata della stradà hanno visionato oltre 60 ore di registrazioni di telecamere ricostruendo 5 chilometri di percorso effettuato dalla macchina in circa 2 ore.
 


A causa del buio la targa non era visibile. I vigili hanno accertato il punto esatto in cui quella macchina scura era stata parcheggiata e ieri, dopo un appostamento, sono risaliti alla proprietaria che effettua le pulizie in alcuni uffici in zona. L'auto è stata posta sotto sequestro. A quanto riferito sarebbero stati sostituiti un tergicristallo e il parabrezza.

Portata negli uffici della polizia locale dalle prime ore dell’alba e interrogata, la donna, che lavora come impiegata nelle pulizie e abita nella periferia Est della Capitale dove convive con una guardia giurata, era apparsa da subito confusa e negava di aver investito l’uomo sostenendo anche di non essersi recata al lavoro lo scorso 7 gennaio.

Parallelamente però, a insaputa della donna, gli agenti hanno interrogato anche il compagno e incrociando le dichiarazioni hanno evidenziato le contraddizioni dei due racconti, fino a quando a tarda sera è crollata e assistita da un difensore d’ufficio ha confessato dicendo di non aver capito da subito di aver investito una persona. A lei - ha spiegato la comandante del II Gruppo Parioli della polizia locale Donatella Scafati - si è arrivati dopo una lunga e complessa indagine. Sono state visionate 60 ore di filmati di telecamere di sorveglianza di ambasciate, istituti di credito e anche di privati cittadini che hanno messo a disposizione le immagini dei loro impianti. «È stato un lavoro lungo e difficile - spiega Scafati - dalle immagini non si vedeva nemmeno un numero di targa. Alla fine abbiamo ricostruito due ore di filmati, nei quali si vede la Smart scura della donna lungo un percorso di 5 chilometri. Ringrazio la Questura e i carabinieri per la collaborazione, ma anche i tanti cittadini che, affezionati a Nereo, ci hanno dato una mano».

Secondo quanto ricostruito, intorno alle 4, in Corso d’Italia, la donna mentre si recava per lavoro in centro, ha attraversato un incrocio con il rosso centrando in pieno il clochard che attraversava. La donna dopo lo scontro ha fatto retromarcia sul lato sinistro della carreggiata ed è andata via fermando l’auto in via Toscana, a pochi passi dal luogo del sinistro. Nei giorni successivi ha sostituito sia i tergicristalli sia il parabrezza dell’auto che erano rimasti danneggiati nell’incidente. In questo momento la donna è in stato di fermo presso gli uffici della polizia locale, accusata di omicidio stradale, con fuga ed omissione di soccorso, in attesa di convalida da parte del magistrato.

Intanto, si svolgeranno oggi a Verona i funerali di Nereo Murari. La famiglia (il clochard aveva 3 fratelli)
ha ringraziato i vigili urbani del II Gruppo per aver rintracciato chi lo ha ucciso.


 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 16 Gennaio 2019, 17:10
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