Pagelle, valanga di brutti voti alle Superiori. I presidi: «Insufficienze gravi, ma corsi di recupero non per tutti»

L'allarme alle superiori. E nella Capitale non ci saranno corsi di recupero per tutti

Pagelle, valanga di brutti voti alle Superiori. I presidi: «Insufficienze gravi, ma corsi di recupero non per tutti»

di Lorena Loiacono

Pagelle in arrivo, ma tra gli studenti sono in aumento i brutti voti. Il quadrimestre che si sta chiudendo è il primo post pandemia, senza restrizioni né quarantene: ma purtroppo gli effetti degli ultimi anni si stanno vedendo, soprattutto in sede di scrutini. 

Nelle scuole superiori i voti stanno già arrivando


Nelle scuole superiori i voti stanno già arrivando, a macchia di leopardo, e dalle prime stime le insufficienze sembrano essere in aumento. «Purtroppo stiamo registrando problemi soprattutto per quel che riguarda le materie di indirizzo - spiega Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi del Lazio - vale a dire le materie più presenti in termini di ore e di studio come greco e latino al liceo classico oppure fisica e matematica allo scientifico. Sono molti i ragazzi che hanno almeno un’insufficienza ma quelli più in difficoltà, che hanno gravi deficit in più materie, sono in aumento: possiamo stimarne in media due per classe». 

Le materie

Le materie di indirizzo sono quelle che, più di altre, richiedono maggiore impegno anche in termine di ore di studio perché sono più presenti nell’orario.

E i problemi si annidano proprio lì. 


Subito dopo la consegna delle pagelle devono partire i corsi di recupero, ma non saranno per tutti. «Non abbiamo le risorse per garantire i corsi in tutte le materie - continua Costarelli - possiamo organizzare i corsi nelle materie in cui i ragazzi hanno maggiori difficoltà, con pacchetti di circa 10-15 ore complessive. Per due ore a settimana. La maggior parte delle scuole si sta organizzando così». 


Gli altri provano a recuperare come possono: chi ha un 5, per esempio, procede da solo con un ripasso individuale. Il numero dei ragazzi con insufficienze, quindi con un debito formativo da recuperare, sono in aumento: basti pensare che al primo anno di scuola superiore, quello in cui di norma si registra il maggior numero di bocciature e ritiri, oggi ci sono i ragazzi che hanno trascorso i tre anni delle medie in pandemia. A giugno scorso i bocciati al primo anno sono stati l’8,1% degli iscritti contro una media di non ammissione nei 4 anni di scuola superiore pari al 6,2%. La percentuale di “rimandati” era invece al 17%, in aumento rispetto al 16% del giugno 2021.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Febbraio 2023, 11:02
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