Roma, nella scuola del figlio di Conte un solo giorno di lezione a settimana. Genitori in rivolta: «Il fallimento dell'Istruzione»

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Torneranno regolarmente in classe subito le elezioni, gli studenti della scuola romana frequentata dal figlio del premier Conte, dove le lezioni fino ad oggi si sono svolte solo una volta a settimana.

Un giorno di lezione a settimana, forse due. La scuola non è riuscita ad assicurare niente di più ai suoi studenti fino ad oggi. E i genitori, indignati, protestano.

Accade a Roma, nell’elegante quartiere Prati dove, questa mattina di fronte all’istituto comprensivo frequentato dal figlio del Premier Giuseppe Conte, un gruppo di genitori ha protestato contro la mancata organizzazione della ripresa delle lezioni in classe.

“Abbiamo invitato anche il Presidente del Consiglio - racconta un papà - non tanto a protestare quanto ad ascoltarci. I nostri figli non hanno ripreso la scuola. Purtroppo è così”.

Alla base della protesta c’è la mancanza di docenti a scuola, quindi senza supplenti le lezioni in presenza non sono garantite. E quelle a distanza, con la didattica digitale integrata, in una scuola media o elementare non si possono fare. Solo alle superiori. Quindi ora che si fa? Si sta a casa e i giorni di lezione saranno andati perduti.

L’orario funziona decisamente a singhiozzo: le classi di prima e terza media frequentano due giorni a settimana per tre ore circa al giorno. Pochissimo per chi deve intraprendere un nuovo corso di studi, come le prime classi, e per chi a fine anno dovrà sostenere l’esame di Stato, in terza media appunto. Ma quei due giorni di presenza a scuola sono comunque invidiabili per coloro che, invece, ne frequentano solo uno: le classi di seconda media tornano tra i banchi solo per tre ore a settimana.

“Se continua così - assicura una mamma - portiamo via i nostri ragazzi. Purtroppo non ci sono altre scuole medie in zona che potrebbero accoglierci tutti, dovremo andare alla scuola privata: praticamente questo è il fallimento della scuola pubblica”.

“Ho due figli, uno in prima e uno in terza - denuncia un’altra mamma - praticamente sono sempre a casa. Come posso andare a lavorare? A chi devo chiedere aiuto? Non sappiamo neanche quando si risolverà la situazione: siamo stati avvisati dell’ingresso a scuola dei nostri figli ieri per oggi. Non c’è programmazione e così non possiamo neanche organizzarci”.

Tanti disagi e molte polemiche, ma ora la situazione sembra risolversi: al rientro dalla chiusura per le elezioni, i ragazzi troveranno tutti i docenti in cattedra. Ad assicurarlo è l'ufficio scolastico regionale del Lazio: “L'ufficio ha riscontrato difficoltà da parte dell'Istituto nell'esecuzione della procedura, è per questo intervenuto collaborando questa mattina con la scuola che ha così potuto convocare tutti i supplenti. L'Ufficio scolastico regionale rimane a fianco di tutte le scuole, per superare ogni criticità che si dovesse presentare, come sono state superate quelle del Col di lana che ora può operare a pieno regime”.


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di Lorena Loiacono - Video Andrea Giannetti/Ag.Toiati
Ultimo aggiornamento: Giovedì 17 Settembre 2020, 20:50
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