Roma, lettera ufficiale dei presidi: «Non siamo pronti, meglio rinviare l'apertura della Scuola al 24 settembre»

Roma, lettera ufficiale dei presidi: «Non siamo pronti, meglio rinviare l'apertura della Scuola al 24 settembre»

di Lorena Loiacono
Non ci sono i banchi nuovi né i docenti aggiuntivi: così la scuola a Roma non può partire. C’è chi aprirà con un orario ridotto all’osso e chi invece ha deciso di prendere carta e penna e scrivere alla Regione Lazio e all’Ufficio scolastico regionale avanzando una richiesta chiara: “Spostiamo la prima campanella dopo le elezioni”. 
È il grido di allarme di 22 dirigenti scolastici romani. Una lunga lettera, argomentata punto per punto con tutte le criticità che stanno incontrando le scuole, sottoscritta dagli istituti del Municipio 10 e di Fiumicino: dal liceo Enriques al Giulio Verne e all’Anco Marzio, dall’istituto comprensivo Mozart, al Vivaldi e all’Alessandro Magno, dal Tullia Zevi all’istituto Lido del Faro. Ad una settimana dall’avvio, infatti, i problemi sono ancora tanti: i banchi monoposto, assicurati dal commissario straordinario, ancora non ci sono, gli arredi che sono arrivati nelle prime scuole di Roma sono stati infatti acquistati dai singoli istituti. C’è ancora da aspettare e l’attesa potrebbe durare fino a fine ottobre. 
Non solo, manca all’appello anche il 50% dei supplenti da nominare sulle cattedre. Senza sapere quanti docenti saranno a scuola, come è possibile organizzarsi? All’appello non sono presenti neanche i docenti aggiuntivi che dovranno coprire proprio l’emergenza, tra classi sdoppiate e dislocate: le nomine dovrebbero partire questa settimana ma per lunedì prossimo sarà difficile che i docenti potranno essere presenti in classe, visto che le scuole dovranno organizzare la didattica sul numero complessivo del personale. 
A questo punto, meglio attendere il 24 settembre. In tante scuole infatti si parte a metà, come nell’istituto comprensivo Renato Fucini di Montesacro dove i ragazzi delle classi II e III della scuola media faranno solo 3 ore di lezione al giorno, alternandosi con i turni la mattina e il pomeriggio, mentre quelli di III, IV e V elementare addirittura andranno a scuola un giorno sì e uno no. Per le famiglie sarà inevitabilmente un delirio.

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Ultimo aggiornamento: Lunedì 7 Settembre 2020, 08:23
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