Un incidente domestico, un’intossicazione da monossido di carbonio. È l’ipotesi più probabile di quanto accaduto allo scrittore e storico Valerio Massimo Manfredi, 77 anni, trovato esanime in un appartamento in via dei Vascellari nel centro di Roma, insieme alla scrittrice Antonella Prenner di 30 anni più giovane.
La drammatica scoperta è stata fatta dalla figlia Diana Manfredi: non ricevendo risposta alle numerose telefonate fatte al padre, ha avvertito i vigili del fuoco. L’appartamento era chiuso, i soccorritori sono entrati da una finestra, quindi si sono trovati davanti a due persone già prive di sensi.
Gli agenti del commissariato Trastevere e i pompieri del nucleo batteriologico chimico parlano di avvelenamento da monossido di carbonio. Forse un guasto alla caldaia interna, oppure un tubo di raccordo della colonna fumaria forse vetusto ed obsoleto. Manfredi e la Prenner sono stati trasportati rispettivamente al San Camillo e al policlinico Umberto I.
Nella serata Valerio Massimo Manfredi però è stato trasferito in eliambulanza del 118 all’ospedale di Grosseto per essere sottoposto all’ossigeno terapia in camera iperbarica.
Modenese di Castelfranco Emilia, è uno studioso dall’attività poliedrica: archeologo, sceneggiatore, conduttore televisivo, accademico.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 12 Febbraio 2021, 08:49
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