Roma, uccise e bruciò l'ex fidanzata Sara: Paduano condannato a 30 anni

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La prima Corte d'Assise d'Appello ha condannato a 30 anni Vincenzo Paduano, il 26enne accusato di avere strangolato e poi dato alle fiamme nel maggio del 2016 a Roma la sua ex fidanzata Sara Di Pietrantonio. Paduano in primo grado era stato condannato all'ergastolo. Il corpo, reso irriconoscibile, fu trovato in una strada di periferia del quartiere romano della Magliana. Paduano ha ascoltato i suoi avvocati sempre col capo chino; più volte sentendo la ricostruzione dei fatti e il racconto della sua storia d'amore con Sara, ha rigato il suo volto con le lacrime.
 

 
 


In mattinata l'avvocato Divizia, durante l'udienza ha ricostruito là personalità della giovane guardia giurata. «Paduano è una persona fragile, insicura, con bassa autostima - ha detto - Ha compiuto un gesto per cui lui stesso non riesce a riconoscersi come protagonista». Subito dopo, la ricostruzione giorno per giorno della vita degli ex fidanzati. «Sara sempre rimarrà la vittima e Vincenzo sempre il carnefice - ha aggiunto il difensore - Il mostro per loro è la gelosia. Furono dieci minuti di follia. Vincenzo voleva solo danneggiare l'auto del nuovo fidanzato di Sara.
Lei era tutto il mondo di Vincenzo, nel bene e nel male. Vincenzo è un ragazzo esasperato dalla gelosia, si è perso nei propri sospetti, nell'insicurezza».

 


«Come difensore - ha aggiunto il secondo legale, l'avvocato Paolo Pirani - chiedo che Paduano sia condannato, ma alla giusta pena. La voce di Sara nei tantissimi sms tra loro ci dice di un rapporto che vedeva Paduano vittima della sua gelosia paranoide. Pronunciare la parola ergastolo per un ragazzo di 26 anni è la sconfitta della giustizia, significa non credere nella rieducazione di un condannato». La richiesta difensiva penale è: assoluzione dai reati di atti persecutori e distruzione di cadavere; esclusione delle aggravanti della premeditazione, dei futili motivi e della minorata difesa; riconoscimento delle attenuanti generiche con rideterminazione della pena. I giudici sono entrati in camera di consiglio; la sentenza è prevista nel pomeriggio.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Settembre 2019, 15:17
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