Rimozioni a Roma, la lotteria delle tariffe: il trasporto varia da zona a zona, salasso asicurato
di Franco Pasqualetti
Una discrezionalità? Sì, a Roma funziona proprio così. Una lotteria, insomma. Ed è così dal 4 novembre del 2015, quando l'allora comandante generale dei vigili, Raffaele Clemente, decise di revocare l'appalto al consorzio Clt per sfruttare i depositi giudiziari della Prefettura. In nome della spending review e per preparare un bando più ricco del servizio offerto dai vecchi carri gialli. Il risultato? La gara una volta è stata annullata al Tar (quindi significa che era stata fatta male) e un'altra è andata deserta. E ancora oggi le rimozioni non hanno una ditta di riferimento. Tutto in barba alle tasche dei poveri romani costretti, in caso di sosta vietata con rimozione, a sborsare cifre da urlo per il trasporto.
Ma come funziona oggi il servizio? Di giorno la città viene divisa a metà. Ci sono aree sosta per i carri gru (in tutta la città 14...) e in base alle richieste - rigorosamente quelle d'emergenza (posti disabili, manifestazioni con rimozioni a vista o passi carrabili bloccati) - partono i mezzi. Che hanno competenza sui 6 depositi giudiziari della città.
Per riuscire a sapere se e dove l'auto è stata rimossa e portata è un'impresa ciclopica e per riuscire ad ottenere informazioni è necessario un balzello tra i centralini dei vigili. Ma questo è un altro discorso.
Dal Campidoglio, però, si dicono tranquilli: «La nuova gara procede spedita e sono rimaste in corsa tre ditte che si contenderanno l'appalto finale. In questo modo tutti i problemi legati alle spese accessorie e alla ricerca del mezzo saranno solo un brutto ricordo». Speriamo si davvero così visto che in tre anni questa amministrazione non è riuscita a chiudere questo bando.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 13 Giugno 2019, 09:34
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