Impianti di smaltimento e un cronoprogramma a scadenze fisse, il sindaco Gualtieri mette sul tavolo il Piano dei rifiuti e, in qualità di commissario straordinario per Roma, assicura: «Non graveremo più su altri territori ma non accetteremo neanche i rifiuti dalla provincia».
E allora ecco il piano, messo a punto dal Campidoglio, per sollevare la Capitale dall’incubo della spazzatura in strada. Sono previste 5 strutture principali: due impianti di biodigestione anaerobica per l’organico (da 100 mila tonnellate annue ciascuno), 2 impianti di selezione delle frazioni secche, carta e plastica (da 100 mila tonnellate ciascuno) e un termovalorizzatore dove andrà il rifiuto indifferenziato che non richiederà un passaggio negli impianti pre-trattamento, in Tmb, da 600 mila tonnellate annue. Il termovalorizzatore disporrà delle tecnologie più avanzate per la riduzione e il controllo delle emissioni ma anche per il riciclo delle ceneri. «Il 38% dei rifiuti di Roma va a valorizzazione energetica, in termovalorizzatori - ha spiegato Gualtieri - una quota non bassissima, con problemi di costi e di emissioni collegati ai trasporti».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Agosto 2022, 08:00
© RIPRODUZIONE RISERVATA