Roma, scontri in centro: bombe carta e cassonetti in fiamme: 16 fermati, fra loro ultrà della Lazio e militanti dell'estrema destra

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Scontri in centro a Roma dove alle 19, in piazza del Popolo, si erano date appuntamento le categorie più colpite dalla crisi del Covid e contrarie alle misure dell'ultimo Dpcm. Una frangia di manifestanti incappucciati ha cominciato a lanciare bombe carta, petardi e fumogeni. La polizia ha usato gli idranti e effettuato cariche per disperdere il gruppo di facinorosi. Incendiati i cassonetti. Sedici i fermati, fra i quali ultrà della Lazio e militanti di estrema destra. Alla manifestazione partecipavano anche i leader di Forza Nuova Roberto Fiore e Giuliano Castellino

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Sono 16 le persone fermate per gli scontri di questa sera in piazza del Popolo. Tra loro ultras della Lazio e militanti di estrema destra infiltrati nella manifestazione delle Partite Iva iniziata pacificamente e terminata nel peggiore dei modi con bombe carta e lanci di petardi e sampietrini contro le forze dell'ordine costrette a caricare per far disperdere il presidio. I disordini sono poi proseguiti in piazzale Flaminio e via Giambattista Vico, con cassonetti distrutti e in fiamme, fino a ponte Regina Margherita e via Cola di Rienzo.

Dopo le cariche in piazza del Popolo i manifestanti hanno indietreggiato verso piazzale Flaminio, dando fuoco ad alcuni cassonetti dei rifiuti e distruggendo monopattini e biciclette. Il gruppo, un centinaio di persone con il volto spesso coperto da caschi, si è disperso fuggendo verso il lungotevere. Il Reparto Mobile in servizio di ordine pubblico si è spostato su ponte Regina Margherita che è stato chiuso per scongiurare una nuova guerriglia. I manifestanti hanno lanciato bottiglie e petardi contro le forze dell'ordine che sono avanzate con blindati e idranti facendoli indietreggiare. Un elicottero della polizia a sorvolare la zona. Insulti da alcune finestre di piazza Risorgimento sono stati urlati agli ormai decimati manifestanti che si sono spostati verso via Ottaviano.

 

Il tam tam sui social aveva richiamato in piazza commercianti, ristoratori e altri cittadini.

Alle 17 in piazza Cavour si erano riunite le categorie contro il Dpcm varato da Conte (presente anche il leghista Durigon) e poi era partito il corteo verso piazza del Popolo. Tanti cori e insulti al premier («Conte vaff», «Libertà», «Te ne vai o no, te ne vai sì o no?») ma nessuna particolare tensione finché non ha preso il sopravvento il gruppo violento. 

Manifestanti fischiati

Insulti da alcune finestre di piazza Risorgimento sono stati urlati agli ormai decimati manifestanti che si sono spostati verso via Ottaviano. E' sembrata una vera e propria rincorsa, quella di poliziotti e carabinieri, ai manifestanti dispersi tra il quartiere Prati e Borgo Pio.

 


L'altro ieri Ieri le proteste a Centocelle, a Trastevere e al Tiburtino. Il timore del Viminale è che a cavalcare il malcontento siano movimenti estremisti cementati anche la criminalità. Gli inquirenti indagano anche sui legami tra i cospiratori di Napoli e chi ha aizzato gli scontri di sabato a piazza del Popolo. Una serata organizzata con lo zampino di Forza Nuova e il suo leader Giuliano Castellino. Un passato in Curva Sud, sabato era stato avvistato dalle parti di via Amulio, sede degli ex Irriducibili della Lazio, da dove era partito il grosso dei partecipanti. Ieri il giudice ha convalidato l'arresto per i 4 fermati per gli scontri. In due sono stati rimessi in libertà e per due è stato disposto l'obbligo di firma in attesa della direttissima. Tra i quattro Maurizio Pirisi, 27 anni, di Ciampino, habitué della Nord ed ex Blocco Studentesco.

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Lamorgese: frange estremiste infiltrate nelle proteste

«Credo che debba essere sempre garantito il diritto di manifestare perché siamo in uno Stato democratico però in questo momento ci sono delle frange estremiste che si stanno inserendo e stanno strumentalizzando questo periodo di grave pandemia», ha detto il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese al Tg1.

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Raggi

Cassonetti rovesciati e incendiati, lancio bottiglie e bombe carta, scontri con forze ordine. Guerriglia tra strade Roma non è accettabile. È momento delicato e difficile: violenza non è soluzione. Nessuna tolleranza verso chi vuole soffiare su fuoco disperazione». Lo scrive su Twitter il sindaco di Roma Virginia Raggi.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 28 Ottobre 2020, 11:23
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