Cimitero di Prima Porta, lapidi nell'acqua: inflitrazioni e degrado pure tra le tombe al Flaminio

Cimitero di Prima Porta, lapidi nell'acqua: inflitrazioni e degrado pure tra le tombe al Flaminio

di Lorena Loiacono

Sembra quasi di entrare in un girone dantesco: così il cimitero di Prima Porta, il più grande di Roma, accoglie i parenti dei defunti. Le lapidi sono ormai inavvicinabili, perché si finisce con i piedi nell'acqua alta. La storia del signor Carlo ne è un esempio: ogni settimana va a portare i fiori a suo nonno, spostato da una tomba sotto terra e ricollocato nei loculi dell'ossario al corpo D lo scorso 29 dicembre. Ogni volta, per Carlo, è un dolore: «Mi porto l'acqua da casa perché non posso neanche avvicinarmi alla fontanella. C'è l'acqua alta. Un altro po' e ci diranno che dobbiamo venire con gli stivali di gomma. Se l'avessi saputo, non l'avrei fatto seppellire qui mio nonno». Nel corpo D le infiltrazioni sono ormai una presenza fissa: non è possibile neanche avvicinarsi ai loculi per cambiare i fiori. «Tutto intorno si scivola, è pericoloso - continua Carlo - qui vengono tanti anziani».

Allagamenti al cimitero Flaminio, la denuncia della Lega: «Degrado e incuria nell'indifferenza del Campidoglio»


Le segnalazioni sono tante, peccato che nessuno le raccolga. «Il cimitero Flaminio - tuona Fabrizio Santori, capogruppo della Lega in Campidoglio - è in una situazione ignobile, aggravata da un'indifferenza che non può più nascondersi dietro la solita litania della mancanza di denaro, di personale, di firme, timbri e protocolli.

Sono decine le segnalazioni per gli allagamenti e le infiltrazioni nell'ossario del corpo D. Eppure una concessione trentennale per un loculo costa oltre 3500 euro: una cifra alta per una manutenzione inesistente. Finora da Ama nessun intervento». 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Febbraio 2023, 08:23
© RIPRODUZIONE RISERVATA