Roma, la spesa diventa un lusso: uova, pasta, pomodori e verdure, la guerra svuota le tasche

Roma, la spesa diventa un lusso: uova, pasta, pomodori e verdure, la guerra svuota le tasche

di Lorena Loiacono

La busta della spesa diventa sempre più “pesante”. Sia perché i romani continuano a fare provviste, temendo il blocco delle consegne, sia perché, di fatto, la spesa pesa sempre di più sulle tasche dei romani. E così, praticamente a un mese dall’inizio della guerra in Ucraina, l’effetto sul mercato fa soprattutto lievitare i prezzi. 
Pasta, uova, frutta e verdure sono i prodotti più “salati” da portare in tavola: a dimostrarlo è un monitoraggio di Federconsumatori, tarato sul mercato romano. Basti pensare che 10 uova oggi costano una media di 2,99 euro: il 33% in più rispetto a 12 mesi fa. La pasta? Mezzo chilo costa mediamente quasi 1 euro: il 17% in più rispetto a metà marzo del 2021. 
E ancora: i pomodorini pachino sono aumentati del 30% arrivando a costare 3,90 euro. Allo stesso prezzo vengono vendute anche le zucchine, con un balzo del 28% in più rispetto a un anno fa. Non solo, quelle tipicamente romanesche arrivano a costare molto di più. Ci sono poi le mele golden che costano oggi 2,49 euro al kg: il 26% in più della media registrata un anno fa. Spiega Stefano Monticelli, presidente di Federconsumatori Roma e Lazio: «Si tratta di aumenti legati ai rincari di benzina ed energia, probabilmente riguardano di più la grande distribuzione. Ma riceviamo anche segnalazioni di speculazioni».


Il costo del caffè nei supermercati non è aumentato, per cui 50 capsule costano mediamente 9,90 euro come un anno fa ma è aumentato invece al bar, arrivando a 1,20 con un 9% in più, su cui pesano maggiormente i costi subiti dall’attività. Eppure gli scaffali continuano a svuotarsi: perché la gente vuole evitare di finire nella morsa di ulteriori rincari. 
Così spesso li mancano farina, zucchero e olio di semi.

In alcuni supermercati, c’è chi sta razionalizzando le vendite permettendo l’acquisto di massimo due confezioni a persona. «In realtà è un assalto ingiustificato – spiega Valter Giammaria, presidente del Centro agroalimentare di Roma – non siamo in guerra e le consegne non hanno rallentamenti. Se il pomeriggio lo scaffale è vuoto, perché i clienti hanno acquistato tutti i pacchi di farina ad esempio, il giorno dopo viene nuovamente riempito. Per quanto riguarda i prezzi, risentono dei rincari sull’energia ma comunque un aumento eccessivo va fuori mercato: a Roma c’è tanta concorrenza ed è sempre meglio preferire i prodotti di stagione».


Ultimo aggiornamento: Martedì 22 Marzo 2022, 07:57
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