Roma, Palazzo Venezia: i capolavori dei depositi in mostra dal 30 aprile

Presentato il nuovo progetto di allestimento. Franceschini: "Una bella storia di riscatto"

Roma, Palazzo Venezia: i capolavori dei depositi in mostra dal 30 aprile

di Valeria Arnaldi

«Una bella storia di riscatto. Ricordo che gli splendidi pavimenti in marmo, qui, erano ricoperti dalla moquette. Era stato fatto per nascondere i fasci littori lasciati in alcune di queste sale da Mussolini. L'idea di lavorare per favorire una riscoperta di Palazzo Venezia è nata da lì». Il ministro della Cultura Dario Franceschini ha ricordato una delle sue prime visite da ministro, appunto, a Palazzo Venezia, presentando il suo nuovo progetto di allestimento e l’apertura al pubblico dei depositi, con i loro tanti tesori  - visite dal 30 aprile -  ma guardando anche al futuro e all’idea di un collegamento con il Vittoriano grazie alla fermata della metro che si prevede di realizzare. «Non dipende da me, non è nelle mie competenze - prosegue - ma di certo Piazza Venezia non potrà rimanere a lungo una aiuola spartitraffico, l'ho detto anche per la piazza del Colosseo ma la riqualificazione urbana è competenza del Comune». Il dialogo con il Ministero, in tal senso, è comunque già in corso.

Intanto, si pensa al riallestimento del Palazzo. «A poco più di un anno dalla sua piena operatività, che risale al dicembre 2020, l’istituto Vittoriano e Palazzo Venezia non soltanto ha imboccato la propria strada, ma sta anche iniziando a produrre i risultati attesi - afferma la direttrice dell’Istituto Vive, Edith Gabrielli - finito lo stato di emergenza, il pubblico ha riscoperto l’uno e l’altro sito. Palazzo Venezia, in particolare, grazie a questa nuova dimensione museologica e museografica, sensibile alla propria vocazione originaria e perciò ai settori delle arti applicate e del Fatto-in-Italia, si propone di allargare ulteriormente l’offerta del panorama museale capitolino».

Curato dalla stessa Edith Gabrielli, per la parte museologica, e dall’architetto Michele De Lucchi, per quella museografica, il nuovo progetto interessa l’intero piano nobile del Palazzo  e mira a valorizzare anche gli ambienti attualmente vuoti, rendendo nuovamente visibili centinaia di opere fino ad oggi custodite nei depositi.

L’Appartamento di papa Paolo II Barbo e le Sale del Mappamondo, delle Battaglie e Regia, private delle opere d’arte dagli anni Ottanta del Novecento per destinarle ad ospitare mostre temporanee, torneranno dunque ad accogliere dipinti e sculture, ampliando il percorso di visita e l’esposizione della collezione permanente, tra quadri e sculture, nonché ceramiche, armi, mobili, gioielli, tessuti.

Si andrà così dalla scultura lignea detta Madonna di Acuto, datata tra la fine del secolo XII e l’inizio del XIII, fino alla medievale Lunetta della Nicchia dei Palli. E ancora, dallo Stocco di manifattura italiana della prima metà del XV secolo, alla Madonna in trono con il Bambino di Zanino di Pietro del 1429, fino al Volto di Cristo di Beato Angelico, opera eseguita tra il 1445 e il 1450. E così via.

Ad arricchire il progetto, anche quattro cicli di conferenze tra arte, architettura, storia e musica, un articolato programma di visite e laboratori, e, grazie alla risistemazione, appunto, l’apertura dei depositi, con collezioni di argenti da tutta Europa, dal XVII al XIX secolo, e di avori, porcellane, vetri dipinti e molto altro. Le visite si terranno il sabato.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Aprile 2022, 18:06
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