Roma, 'ndrangheta infiltrata sul litorale di Anzio e Nettuno: la Procura chiede 34 condanne

Roma, 'ndrangheta infiltrata sul litorale di Anzio e Nettuno: la Procura chiede 34 condanne

di Emilio Orlando

Condanne per quasi 400 anni di carcere a 34 imputati. Sono le richieste della Procura di Roma per gli appartenenti alla ndrangheta che ha colonizzare il litorale di Anzio e Nettuno, portando allo scioglimento per mafia dei due comuni.

 

«Ingerenza da parte della criminalità organizzata» nei comuni di Anzio e Nettuno


GLI ARRESTI.

 

L'inchiesta, coordinata dai procuratori aggiunti della direzione distrettuale antimafia, Michele Prestipino e Ilaria Calò con i sostituti Giovanni Musarò, Francesco Minisci e Alessandra Fini, nel febbraio del 2020 portò a 66 arresti eseguiti dai carabinieri del nucleo investigativo di via In Selci. Gli imputati sono accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso e di altri reati legati al narcotraffico e all'intestazione fittizia dei beni.


DALL'ASPROMONTE.

 

Ai vertici dei gruppi criminali, considerati dagli inquirenti come distaccamenti delle originarie ndrine di Santa Cristina d'Aspromonte (in provincia di Reggio Calabria) e di Guardavalle (vicino Catanzaro) c'erano Giacomo Madaffari, Davide Perronace e Bruno Gallace. Quest'ultimo (che ha scelto il rito abbreviato) sono stati chiesti vent'anni di galera.


FIUMI DI DROGA.

 

Le indagini svelarono anche l'importazione di due quintali e mezzo di avvenuta nella primavera 2018 tramite un narcotrafficante colombiano considerato il broker della ndrangheta che, per sfuggire ai controlli doveva essere sciolta nel carbone e poi estratta all'interno di un laboratorio allestito a sud della Capitale.

La cosca aveva anche in progetto di acquistare e importare da Panama circa 500 chili di cocaina nascosti a bordo di un veliero che in origine veniva utilizzato per regate transoceaniche. L'operazione non andò mai a buon fine perché interrotta dagli investigatori.


VOTO CONDIZIONATO.

 

Il gruppo che faceva parte a Madaffari, Gallace e Perronace, aveva condizionato anche le elezioni dei sindaci di Anzio e Nettuno (entrambi non indagati), attraverso appalti pubblici per il rifacimento delle fognature nelle due città del litorale sud.


CONTROLLO ECONOMICO.

 

Le ndrine, secondo la relazione della commissione d'accesso della Prefettura, inviata nei due comuni dall'ex prefetto di Roma Matteo Piantedosi (ora diventato Ministro dell'Interno, si erano infiltrate nelle amministrazioni locali attraverso la gestione e il controllo di attività economiche nei più svariati settori: da quello ittico alla gestione e smaltimento dei rifiuti fino all'edilizia cimiteriale. Un'inchiesta - quest'ultima - che non si è ancora conclusa.


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Ultimo aggiornamento: Martedì 24 Gennaio 2023, 08:38
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