Roma, ecco le pene del processo d'appello per Salvatore Buzzi e Massimo Carminati. Sequestrati beni per 30 milioni

Roma, ecco le pene del processo d'appello per Salvatore Buzzi e Massimo Carminati. Sequestrati beni per 30 milioni

di Emilio Orlando

Una sforbiciata alle pene per gli imputati del processo “Mondo di mezzo”. Dieci anni a Massimo Carminati, 12 anni e 10 mesi a Salvatore Buzzi ma anche lievi sconti per gli altri. 
È arrivata a distanza di sette anni dall’inchiesta, dopo che la Suprema Corte aveva annullato l’accusa di mafia, la sentenza d’Appello bis. Fu la stessa Corte di Cassazione, il 22 ottobre 2019, a far cadere l’aggravante mafiosa prevista dall’ex articolo 416 bis, quando i giudici della Sesta sezione penale di piazza Cavour riconobbero la presenza a Roma di due associazioni a delinquere distinte ma non la loro mafiosità. La prima scarcerazione avvenne lo scorso 16 giugno: è stata quella di Carminati, detto il “cecato”, dopo 5 anni e sette mesi di detenzione. L’ex Nar uscì dal carcere di Oristano per decorrenza dei termini di custodia cautelare, con il meccanismo della contestazione a catena, presentata dagli avvocati Cesare Placanica e Francesco Tagliaferri. 
Dieci giorni dopo uscirono dai penitenziari pure Salvatore Buzzi e l’ex consigliere regionale Luca Gramazio ai domiciliari. 
Un duro colpo venne inferto anche ai patrimoni degli imputati. Definitivamente esecutiva infatti la confisca di alcuni bene di grande valore, come beni per quasi 30 milioni di euro sequestrati durante il blitz del Ros di dicembre 2014, tra cui una novantina di opere d’arte che Massimo Carminati custodiva nella sua villa di Sacrofano: come disegni di Renato Guttuso, dipinti e diverse opere grafiche di Mimmo Rotella, opere a firma di Giacomo Manzù e Giacomo Balla e una serigrafia di Mirò. 
Alla lettura del dispositivo era presente anche la sindaca Virginia Raggi che ha dichiarato: «Quello di “Momdo di mezzo” è uno dei capitoli più bui della storia della capitale. Sono stati calpestati i diritti dei cittadini e questo è stato riconosciuto. Credo sia fondamentale il lavoro di ricostruzione che stiamo facendo, che parte dalle macerie: un lavoro fatto di bilanci puliti, regolari e di appalti legali e trasparenza».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Marzo 2021, 07:34