Mazzette per «chiudere un occhio»: arrestati un vigile e due geometri. Tra i clienti due Casamonica

La vicenda investigata è relativa a presunti episodi corruttivi documentati dalla finanza nel 2020. Tre persone sono finite ai domiciliari e per altre tre è la sospensione dal servizio

Mazzette per «chiudere un occhio»: arrestati un vigile e due geometri. Tra i clienti due Casamonica

Non solo mazzette in contanti. Le tangenti erano anche regali: buoni carburante, cene offerte al ristorante, addirittura un prosciutto e «pensierini» di Natale. Per il gip, che ha disposto tre misure cautelari e quattro sospensioni dal servizio a carico di agenti della polizia locale del gruppo Tuscolano e di un funzionario del VII municipio di Roma, si trattava di «una sistematica attività di corruzione».

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Secondo il pm Carlo Villani, favori e bustarelle servivano per oliare le pratiche di una sfilza di clienti dello Studio tecnico Mari srl: la Finanza ha scoperto che i pubblici ufficiali, per somme che andavano dai 200 ai mille euro, avrebbero rivelato sottobanco e in anticipo le ispezioni programmate in locali e ristoranti e, in occasione dei controlli, avrebbero chiuso un occhio su irregolarità palesi, come arredi non a norma, tavolini selvaggi e insegne abusive. Tra i clienti aiutati, anche due componenti della famiglia Casamonica, che volevano ottenere il condono di alcuni immobili di famiglia. 

Ai domiciliari, Bruno e Cinzia Mari, fratelli geometri e titolari dello studio. Stessa misura anche a carico del vigile Ciro Della Porta. Nei confronti di altri due caschi bianchi, Simonetta Pompei e Claudio Fleres, e del funzionario dell’Ufficio edilizio Roberto Mancinelli, il gip ha disposto la sospensione dall’esercizio di pubblico ufficio o servizio per tre mesi. Per i fratelli Mari - e anche per il padre Domenico e il cugino Ferruccio - l’accusa è associazione a delinquere finalizzata «a commettere una serie indeterminata di delitti di corruzione», si legge negli atti. Mentre per gli altri indagati, dieci in tutto, le accuse vanno dal falso alla corruzione.
 

Il gip Corrado Cappiello scrive nell’ordinanza che, «in cambio di remunerazione in denaro», i vigli avrebbero fornito «informazioni riservate, avvisato di controlli di polizia amministrativa e agevolato nel rilascio di licenze e autorizzazioni» per i clienti dello studio Mari. Perquisendo gli uffici, i finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria hanno trovato decine di cartelline contenenti le pratiche seguite dai geometri e corredate di iniziali dei pubblici ufficiali, con tanto di somma corrisposta.

Il procedimento nasce dal fallimento di due società del Gruppo Cavicchi e agli atti ci sono anche una serie di intercettazioni telefoniche e ambientali, e video di telecamere installate all’interno degli uffici, che hanno immortalato «la consegna di denaro pattuito per singole pratiche dei clienti nelle mani del vigile», spiegano gli inquirenti.

Le conversazioni captate dalla Finanza sono eloquenti: «Sono venuti i vigili in ufficio… quelli che vengono a pijà i soldi, capito?», dice uno degli indagati. E ancora: «Ho incassato 100 euro, ne ho spesi 2mila». In un’altra conversazione uno dei tecnici dice: «I vigili li abbiamo tappati, tutto quanto». E quando chiede la parcella al cliente specifica: «Sarebbero mille euro in più... e ci stanno i soldi che ho dato al vigile». Tra gli episodi di corruzione citati dal gip anche uno che riguarda due componenti della famiglia Casamonica. La questione coinvolge Bruno e Cinzia Mari, e Mancinelli. Il funzionario avrebbe ricevuto pagamenti dai geometri «all’interno degli uffici del Municipio» - è scritto negli atti - per garantire «il buon esito di pratiche edilizie relativi a immobili di proprietà di Angelo e Laura Casamonica». 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Marzo 2022, 17:34
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