Roma, chiude la camiceria e cuce mascherine per chi ne ha bisogno: «Sono introvabili, io le distribuisco gratis»
di Silvia Natella
«Cerco di dare il mio contributo e di proteggere chi non può fare la fila in farmacia o non ha i soldi per acquistare una mascherina», racconta a Leggo. La sua idea è nata come reazione all’incremento dei prezzi: «Ho toccato con mano quanto in certe occasioni la gente speculi su qualcosa che deve essere dato gratis. Sono andato ad acquistare la mascherina in una farmacia che le vende notoriamente a 60 centesimi. Oggi, in piena emergenza ogni pezzo costa 15 euro ed è ‘usa e getta’».
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Da allora ha pensato di mettere al servizio degli altri, soprattutto di chi non può permetterselo, le sue competenze e il lavoro artigianale di una vita: «Facciamo camicie da 15 anni, anche per personaggi abbastanza famosi. Abbiamo una certa credibilità. Mercoledì ho mandato a casa tutti quelli che lavorano con me e mi sono messo a fare mascherine. Ne avrò fatte circa 150. Mi chiamano ogni giorno. Chi può ed è della zona se le viene a prendere autonomamente oppure le spedisco io».
In alcuni casi le porta lui direttamente attraversando tutta Roma. Non chiede nulla in cambio e paga il materiale di tasca sua: «Non mi costa niente, non fallirò certo comprando fili e tessuto. Tra i miei clienti, invece, ci sono molti tassisti che in questa situazione guadagnano dieci euro al giorno».
Fondamentale è il passaparola, ma Marco riesce a mettersi in contatto con potenziali clienti anche attraverso i suoi canali social, Facebook e Instagram. «Grazie a Dio - continua - sto aiutando tanta gente e in molti possono fare riferimento a me, però se qualcuno me ne chiede 15 gliene faccio cinque perché bisogna darle un po’ a tutti».
Fantasie tricolore, ma anche motivi burberry e tartan, nel realizzarle Marco ricorre a tutta la sua arte e creatività. E sono belle oltre che utili e 'su misura': «Le faccio colorate perché così almeno danno un po’ di colore in questo periodo grigio e non ci ho dormito la notte per pensare a come farle. Sono lavabili, metto in mezzo ai due strati di cotone della lana filtrante e si disinfettano staccando semplicemente un bottone. Finché dura il materiale io le faccio, quando finirà cercherò di trovare un’alternativa. Saranno sempre meglio di una monouso a 15 euro. Speriamo di uscirne presto, siamo un Paese forte».
Ultimo aggiornamento: Martedì 17 Marzo 2020, 19:17
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