La favola di Luca, il senzatetto adottato dal rione Monti che fa sold-out con i cuori dipinti su tela

La favola di Luca, il senzatetto adottato dal rione Monti che fa sold-out con i cuori dipinti su tela

di Sabrina Quartieri

Luca Incatasciato di giorno crea arte dove capita, tra i vicoli e le piazzette del Rione Monti a Roma che vive come “in comodato d’uso”, ora per disegnare i suoi cuori su tela, ora per tenere i suoi improvvisati comizi. Poi la sera, come ogni fine giornata degli ultimi 17 anni, raggiunge le scalette di una chiesa in cerca di riparo. 

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Perché Luca, oltre a essere un talentuoso pittore 45enne, è un senzatetto per scelta. Ha deciso di vivere in strada, quando nel 2007 è arrivato a Roma da Melilli, un piccolo paesino del Siracusano.
Da allora, come un artista errante libero e in continuo movimento, Luca il clochard ha imparato che là fuori «non è così doloroso come si potrebbe pensare – racconta lui stesso – Per me la strada è una maestra di vita». 

Al contempo, la strada diventa ogn i volta la sua musa creativa, da 15 lunghi anni, dedicati a fare disegni davvero originali nel Rione vissuto come un grande atelier a cielo aperto.

Una produzione incessante e appassionata, la sua, tanto da destare qualche mese fa l’interesse di una persona capace di vedere in Luca il talento, e non solo l’uomo che ormai sembrava come essersi mimetizzato con la strada. 

È Fabrizio Di Nardo, un artista e gallerista monticiano a dare a questo vagabondo capace di creare bellezza un’opportunità. Dopo avergli procurato cartoncini e pennarelli, lo invita infatti a realizzare una collezione. È la scintilla di una favola metropolitana che, a distanza di pochi mesi, prende forma nella prima personale dell’artista clochard dal titolo “Luca goes to New York”. Un traguardo che si rivela un successo, con il sold out di oltre 50 dipinti e il plauso dei collezionisti.

Dalla vendita Luca realizza il sogno nel cassetto di partire per la Grande Mela per creare opere a Central Park e a Time square. Al suo rientro, ha già prodotto una nuova collezione, che espone ancora una volta nella casa-laboratorio di Fabrizio. «Siamo di fronte a un esponente del Graffitismo metropolitano. Questi dipinti ricordano la follia di Ligabue, l’estro di Basquiat, l’ordine che nasce dal caos», spiega il curatore della mostra Giuseppe Ussani d’Escobar, aggiungendo: «Sono disegni infantili che fanno danzare cuori sparigliati o che sorridono al cielo. Luca, con le sue colorate impronte nel mondo, entra nelle case e conquista la gente, ricordandoci l’importanza di tornare a emozionarsi».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 3 Novembre 2022, 16:34
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