Scuola caos, la dirigente del liceo Mamiani di Roma: «Ho già la mail intasata da studenti e personale in isolamento»

"Bisogna riprogettare le attività, con step di più corto respiro. E peseranno anche le occupazioni"

Scuola caos, la dirigente del liceo Mamiani di Roma: «Ho già la mail intasata da studenti e personale in isolamento»

di Lorena Loiacono

Sarà una delle pochissime scuole, a Roma, a riprendere le lezioni in presenza da venerdì 7 gennaio. Il liceo Mamiani farà da apripista, dato che la maggior parte delle scuole resta chiusa fino al 10 gennaio.

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Tiziana Sallusti, dirigente scolastica del Mamiani: che rientro sarà? 
«Già da qualche giorno la posta elettronica del referente Covid è intasata dalle email dei ragazzi e delle loro famiglie».

Cosa vi scrivono? 
«Avvisano che i ragazzi non rientreranno il 7 perché sono positivi o sono comunque in quarantena per contatti stretti. Saranno tantissimi gli assenti il primo giorno, sia tra gli studenti che tra il personale. Sarà difficile riaprire in queste condizioni perché con i positivi si parte in dad». 


Sapete come gestire le quarantene? 
«No, c’è troppa confusione. In realtà non sappiamo ancora quali procedure dover adottare.

Ci atteniamo a quelle vecchie. Purtroppo le decisioni arrivano sempre a ridosso delle riaperture: si va a stressare l’organizzazione che, comunque, cerca sempre di rispondere alle necessità».

 
Come sarà la scuola in questo inizio 2022?
«Con le classi decimate: avremo una scuola con la didattica mista, paradossalmente come quella dello scorso anno quando si procedeva con le percentuali di presenza». 


È difficile insegnare così?
«Con la presenza ci sono le spiegazioni dei docenti di fronte ai ragazzi, i lavori di gruppo e i compiti in classe. Un approccio diverso, soprattutto se poi bisogna fare la stessa cosa con un gruppo a distanza: si tratta di modalità diverse. E l’apprendimento ne risente».


Come si corre ai ripari?
«Bisogna riprogettare le attività, con step di più corto respiro. Finché non si ha la classe intera, bisogna andare avanti più lentamente anche per recuperare i ragazzi che restano indietro. Si dovrà ricalibrare la progettazione didattica ed educativa per andare incontro ai ragazzi e comprendere le loro difficoltà». 


Le occupazioni peseranno?
«Purtroppo sì, è inevitabile. Anche perché ad occupare è sempre una minima parte degli studenti: per tutti gli altri si tratta almeno di una settimana persa». 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 6 Gennaio 2022, 16:16
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