Roma, Sos dai cittadini vicino agli incendi: «Viviamo come topi, chiusi nelle case»

Sos dai cittadini vicino agli incendi: «Viviamo come topi, chiusi nelle case»

di Emilio Orlando

«Siamo chiusi in casa, la notte non dormiamo per l’odore nauseabondo e temiamo per la nostra salute. I parchi, ad esempio, sono rimasti aperti e i bambini continuano giocarci». È il grido d’allarme di un abitante di Torre Spaccata, residente a poche centinaia di metri dagli autodemolitori, distrutti sabato pomeriggio dal maxi incendio. Nonostante le avvertenze sullo stile di vita da adottare per alcuni giorni, le migliaia di abitanti vivono nel terrore. «Nessuno dal Campidoglio - spiega a Leggo l’avvocatessa Anna Claudia Saluzzo - ci ha ancora fatto parlare con uno specialista per conoscere il protocollo da seguire ed evitare di ammalarci. Non sappiamo se i vestiti e le scarpe che indossiamo restano “contaminati” dalle sostanze tossiche». 
Stessi timori nel quartiere Don Bosco, dove alcune persone sono state costrette ad abbandonare l’abitazione per trasferirsi nelle seconde case. «Due giorni dopo l’incendio ci siamo svegliati con la gola irritata e un forte mal di testa. Anche l’acqua dei cassoni odorava di gomma bruciata». 
Come se non bastasse, a notte scorsa il rogo di una falegnameria industriale (nella foto) ha interessato la zona di Castel Porziano. 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Luglio 2022, 07:42
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