Roma, imprenditori in difficoltà minacciati dagli usurai: sei persone arrestate

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La pandemia aveva fatto aumentare il loro giro d'affari, dal momento che prestavano soldi e minacciavano gli imprenditori in difficoltà che non riuscivano a pagare. La Squadra mobile della Questura di Roma ha arrestato sei persone, accusate di essere degli usurai pronti a prestare soldi 'a strozzo' ad imprenditori del Sud della Capitale e a minacciarli, millantando conoscenze con i Casamonica e con la camorra.

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Gli arrestati sono quattro uomini e due donne, di età compresa tra i 40 e gli 82 anni, accusati a vario titolo di usura ed estorsione aggravate, lesioni aggravate ed esercizio abusivo di attività finanziaria nella zona Portuense -Marconi. La 'banda' aveva infatti come base operativa un Caf in via Ettore Rolli, ma era pronta a minacciare chi non riusciva a restituire in tempo il denaro prestato per mandare avanti le attività. Tra di loro, anche un insospettabile ma minaccioso autista di scuolabus. A coordinare il blitz il pool antiusura della Procura di Roma.

Nella sede del Caf venivano fissati appuntamenti con i clienti, concessi materialmente i prestiti di denaro ed effettuate le riscossioni.

Tra gli arrestati un conducente di scuolabus incensurato, una 45enne titolare di uno sportello Caf a Fiumicino.Le indagini sono scaturite da alcune denunce. Le principali vittime sarebbero gestori di ristoranti. Per intimorire le vittime e costringerle a pagare le convincevano che soggetti appartenenti ad organizzazioni criminali «napoletane» e riconducibili alla famiglia dei «Casamonica» fossero sulle loro tracce, in quanto in stretti rapporti con loro. Chi non riusciva a pagare, oltre ad essere minacciato, in alcuni casi veniva addirittura sequestrato dalla 'banda del Caf', per incutere ancora più terrore.

Secondo le accuse della Procura, il 78enne M.A., già noto alle forze dell'ordine, sarebbe stato il gestore del Caf insieme all'82enne C.R.; i due si sarebbero avvalsi della collaborazione del 57enne B.B, abruzzese e con precedenti, e di V.P., 40enne autista di scuolabus, per il recupero crediti. Gli imprenditori venivano minacciati anche con l'esibizione di armi ed era stata aperta una 'succursale' anche a Fiumicino, dove erano attivi il 47enne B.S.G. (incensurato e impiegato nel settore della compravendita di auto) e la 45enne D.R., con precedenti per reati contro il patrimonio e titolare di uno sportello Caf del comune sul litorale.

Il 40enne V.P. si trova ora detenuto a Regina Coeli, mentre altri quattro arrestati sono ai domiciliari. Tra i fermati anche il 49enne S.F. e il 59enne C.M.C., denunciati a piede libero.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 15 Ottobre 2020, 14:39
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