Roma, a Portonaccio il ricordo del rastrellamento del ghetto avvenuto 76 anni fa
in Via del Portonaccio 194/196 dove abitava la Famiglia Efrati, composta da più di 10 persone.
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La Famiglia Efrati, ad ottobre del 1943, è costituita da Abramo Umberto e sua moglie incinta Maria Di Segni con 13 figli. Il 16 ottobre del 1943, nella loro casa di via del Portonaccio, vengono arrestati e poi deportati ad Auschwitz i coniugi Efrati insieme ad otto dei loro figli: Enrica, Angelo, Cesare, Fortunata, Grazia, Giuditta, Dora e Marco. Di questi solo Angelo e Cesare faranno ritorno. I rimanenti cinque figli, che non vivevano insieme ai genitori e ai fratelli, non vengono arrestati il 16 ottobre: Lazzaro (arrestato successivamente, muore ad Ebensee nel 1945), Rosa Samuele ed Anselmo sopravvivono al periodo dell’occupazione nazista così come fa Emilia (unica ancora in vita tra i tredici fratelli). Gli arresti e le deportazioni del 16 ottobre avvennero in tutta la città ed è per questo che è importante rendere partecipi i cittadini di una storia spesso ai più sconosciuta, affinché ciò che è stato, non venga dimenticato.
Ultimo aggiornamento: Martedì 15 Ottobre 2019, 15:29
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