Roma e la funivia della Raggi, l'assessore Patanè: «Pericolosa, con quei fondi un people mover» FOTO

Roma, rivoluzione trasporti. L'assessore Patanè: «Funivia della Raggi pericolosa, con quei fondi un people mover» FOTO

di Lorena Loiacono

Sono arrivati i 109 milioni di euro per la funivia di Roma voluta dall’ex sindaca Raggi. Ma il Campidoglio ha deciso di farci altro: l’assessore alla mobilità, Eugenio Patanè, ha scritto al Ministero dei Trasporti per chiedere la rimodulazione dei fondi e rivedere il progetto della funivia della Raggi.


Assessore, che succede? 
«Abbiamo fatto le valutazioni e non ci convince un progetto che prevede un impianto di piloni da 15 metri ciascuno e di passaggi pericolosi sopra il Grande raccordo anulare e tra le case abitate dove c’è anche un problema di privacy». 


Che ne sarà allora dei fondi già stanziati? 
«Ho appena inviato una lettera ufficiale al Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili con la richiesta di una variante straordinaria al progetto, per realizzare un “people mover”: manteniamo la stessa tecnologia della funivia ma viaggerà in parte in superficie e in parte interrata, da Battistini a Casalotti, con 3-4mila passeggeri l’ora e una frequenza ravvicinata intorno a 2-3 minuti». 

 


I soldi saranno sufficienti? 
«Per un “people mover” servono 20 milioni di euro a chilometro. Sono 4 km, quindi 80 milioni piu Iva. E ci siamo. Ma se invece decidessimo di adottare altre tecnologie, i costi aumentano e ne discuteremo con il Ministero». 


La funicolare o il “people mover” sono il futuro. Nel presente, invece, i romani combattono con i problemi concreti del trasporto pubblico. Da quanto tempo non sale su una metropolitana? 
«Dalla settimana scorsa, non considerando i viaggi in metro fatti per i sopralluoghi tecnici».


Si è reso conto che spostarsi in metro è un’avventura?
«Lo so bene: un anno fa, quando ci siamo insediati, abbiamo trovato il trasporto pubblico in uno stato drammatico e abbiamo dato il via ad una ristrutturazione fondamentale per tornare alla normalità. Per ora ai passeggeri arrivano solo i disagi, come le chiusure notturne della metro e il blocco del tram 8, ma i benefici verranno goduti per i prossimi 25 anni». 


Mancava la manutenzione? 
«Gli ultimi ammodernamenti della metro A risalgono a prima del 2008, 14 anni, mentre sul tram 8 nessuno metteva mano da 25.

Il prossimo intervento sarà sul tram di Valle Giulia».


E le condizioni dei treni della metro? 
«Arriveranno 30 nuovi treni per le metro A e B, di cui 14 subito, e cambieremo anche i tram: ne sono previsti 130 nuovi e 40 arriveranno entro il Giubileo». 


Leggo ha raccontato la storia di un disabile in carrozzina, costretto a essere preso in braccio per fare le scale della metro. 
«Purtroppo questa situazione l’abbiamo ereditata e stiamo lavorando fin dall’inizio per migliorarla. Per fare solo un esempio, proprio la settimana scorsa abbiamo stanziato 20 milioni per 55 nuovi impianti tra ascensori e scale mobili della linea B». 


E per gli autobus? I romani le chiamano “carri bestiame”... 
«Ne avremo più di un migliaio di ultima generazione con la sostituzione di 1056 nuove vetture entro il 2026, le prime 200 entro il 2023. Ora stiamo lavorando per quelli del 2024: si tratta di 411 autobus elettrici comprati con i fondi del Pnrr». 


Quando metterete mano alla giungla delle bike e dei monopattini in affitto?
«Dal prossimo 1 gennaio partirà la nuova regolamentazione, con i 3 vincitori del bando di sharing mobility. Abbiamo dovuto scrivere il regolamento da principio, perché non c’era proprio». 


Cosa cambierà? 
«Bike e monopattini devono servire per gli spostamenti, quindi non devono essere concentrati solo in Centro ma devono essere presenti presso tutte le stazioni metro-ferroviarie. Avremo tariffe più basse per gli abbonati Metrebus e maggiore attenzione al decoro». 


Come farete a evitare l’invasione fuori controllo in Centro? 
«Ci saranno delle “no parking area” e saranno previsti stalli veri e propri e delle aree consentite, visibili con la app».

 
Le sue parole sembrano una luce in fondo al tunnel: tra sei mesi ci vediamo fuori?
«Certamente, stiamo lavorando per questo».


Ultimo aggiornamento: Sabato 5 Novembre 2022, 15:35
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