Stuprata e sequestrata, le scarpe tagliate per non farla uscire: figlio di un dirigente di Palazzo Chigi condannato a 4 anni

La ragazza ha subito le violenze dell'ex per tre anni. Il giovane è ora stato condannato, tra le accuse anche lo stalking

Stuprata e sequestrata, le scarpe tagliate per non farla uscire: figlio di un dirigente di Palazzo Chigi condannato a 4 anni

di Redazione web

Un calvario durato tre anni, culminato con un sequestro durato tre giorni: rinchiusa in casa senza mangiare, picchiata e violentata. La vittima è una giovane donna romana che dal 2016 al 2019 ha subito le violenze da parte di quello che era il suo fidanzato, Marco V., figlio di un ex dirigente di Palazzo Chigi, e che è ora stato condannato a 4 anni e 4 mesi di reclusione. 

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Un incubo e la paura di denunciare

 

Gli inquirenti, come riporta il Messaggero, hanno ricostruito una lunga serie di violenze, fisiche e psicologiche. Il cellulare distrutto per impedirle di comunicare, i vestiti e le scarpe tagliati davanti ai suoi occhi di modo che non potesse uscire di casa, il sonno disturbato soprattutto in corrispondenza delle notti precedenti al giorno di una data d'esame all'università. «Ero intrappolata in una relazione tossica - ha raccontato la giovane - ora mi sento rinata. Avevo paura, anche perché lui viene da una famiglia con molte disponibilità». 

Le imputazioni

Nelle imputazioni si parla di «vessazioni fisiche e psicologiche mortificanti», mentre il responsabile è descritto con un «contegno violento, dispotico e irriguardoso, in contrasto con la dignità umana».

Numerosi gli episodi ricostruiti a partire dal 2016: mentre era a una festa lui avrebbe telefonato dicendo «Se non torni faccio un macello, ti taglio tutto: le scarpe e la giacca che hai qui». Nell'estate dell'anno seguente la avrebbe aggredita «con schiaffi e morsi», e le avrebbe lanciato contro un bicchiere di vetro, ferendola al viso, alla caviglia e a un polso. In settembre si sarebbe presentato di notte sotto casa della vittima, costringendola a salire in macchina. L’avrebbe picchiata, le avrebbe rovesciato addosso una bottiglia d’acqua e le avrebbe gettato fuori dal finestrino giacca e scarpe. Poi, sarebbe sceso dall’auto e avrebbe trascinato fuori la ragazza per i capelli. Per l’accusa l’avrebbe chiusa in casa nascondendo le chiavi. L’uomo è anche accusato di stalking per avere molestato la giovane con «innumerevoli chiamate e messaggi»: 230 telefonate dall’11 maggio al 20 luglio 2019; più di 100 sms dal 12 maggio al 15 luglio.

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La difesa

 

Diversa la versione ricostruita dalla difesa. L’avvocato Elisabetta Busuito, che insieme alla collega Beissan Al Qaryouti assiste l’imputato, ha dichiarato: «Nella requisitoria non c’è stato nessun serio confronto con tutti gli elementi di prova emersi nel dibattimento. Abbiamo depositato diversi messaggi scambiati tra i due e un verbale di polizia in cui si parlava di una lite tra fidanzati, escludendo atteggiamenti violenti». 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Febbraio 2023, 12:03
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