Ares 118, paghe dimezzate ai medici delle ambulanze private di supporto a quelle regionali: soccorso a rischio

Ares 118, paghe dimezzate ai medici delle ambulanze private di supporto a quelle regionali: soccorso a rischio

di Lorena Loiacono

Gli “eroi del Covid”, così sono stati ribattezzati i medici in pandemia, ora si vedono dimezzare lo stipendio da 40 a 20 euro lordi all’ora. Sta accadendo ai camici bianchi delle ambulanze private del Lazio che fanno parte di enti che sostengono il lavoro dell’Ares 118, quindi sono da supporto alle ambulanze regionali. Senza di loro l’emergenza andrebbe in affanno, del resto sono state reclutate proprio perché da solo l’Ares non ce la fa: coprono i turni necessari e, durante gli anni del Covid, si sono rese indispensabili tanto da veder crescere i rimborsi da 20 a 40 euro lordi. 
Ora però si torna indietro. L’Ares, l’Agenzia regionale che gestisce il servizio di emergenza, il 30 settembre ha infatti reso noto alle ambulanze private il taglio dei compensi per i medici. Si torna a 20 euro. Il taglio interessa solo i medici (che non sono a bordo di tutti i mezzi di soccorso) ma il problema riguarda comunque tutte le ambulanze private. 
Motivo? Se gli enti privati non ricevono il pieno rimborso dall’Ares per pagare i camici bianchi e devono metterci la differenza, come sembrano voler fare almeno per la metà di ottobre, rischiano di non sopravvivere economicamente. Così potrebbe saltare tutta la convenzione e il Lazio si troverebbe senza le ambulanze necessarie sul territorio. 
Ad oggi sono circa 150 i medici che collaborano con Ares da liberi professionisti.

Tra loro sta montando la protesta e potrebbero decidere di non salire più a bordo dei mezzi di soccorso: «È assurdo, ingiusto e profondamente discriminante - denuncia Mario Balzanelli, presidente nazionale della la Società Italiana Sistema 118 - che ai medici del 118 non solo non siano state riconosciute le misure incentivanti, che il governo uscente ha invece approvato per i medici del Pronto Soccorso, ma addirittura che ai medici del 118 del Lazio venga dimezzato lo stipendio. Ricordiamoci che i medici del 118 di tutta l’Italia stanno abbandonando, in massa, il servizio, perché i loro contratti sono inadeguati, obsoleti, disincentivanti. In una parola, improponibili. Vanno urgentemente rivisti nel segno obbligato di una drastica e meritata valorizzazione di questi autentici protagonisti salvavita del soccorso sanitario extraospedaliero»


Ultimo aggiornamento: Martedì 4 Ottobre 2022, 07:00
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