Gli “eroi del Covid”, così sono stati ribattezzati i medici in pandemia, ora si vedono dimezzare lo stipendio da 40 a 20 euro lordi all’ora. Sta accadendo ai camici bianchi delle ambulanze private del Lazio che fanno parte di enti che sostengono il lavoro dell’Ares 118, quindi sono da supporto alle ambulanze regionali. Senza di loro l’emergenza andrebbe in affanno, del resto sono state reclutate proprio perché da solo l’Ares non ce la fa: coprono i turni necessari e, durante gli anni del Covid, si sono rese indispensabili tanto da veder crescere i rimborsi da 20 a 40 euro lordi.
Ora però si torna indietro. L’Ares, l’Agenzia regionale che gestisce il servizio di emergenza, il 30 settembre ha infatti reso noto alle ambulanze private il taglio dei compensi per i medici. Si torna a 20 euro. Il taglio interessa solo i medici (che non sono a bordo di tutti i mezzi di soccorso) ma il problema riguarda comunque tutte le ambulanze private.
Motivo? Se gli enti privati non ricevono il pieno rimborso dall’Ares per pagare i camici bianchi e devono metterci la differenza, come sembrano voler fare almeno per la metà di ottobre, rischiano di non sopravvivere economicamente. Così potrebbe saltare tutta la convenzione e il Lazio si troverebbe senza le ambulanze necessarie sul territorio.
Ad oggi sono circa 150 i medici che collaborano con Ares da liberi professionisti.
Ultimo aggiornamento: Martedì 4 Ottobre 2022, 07:00
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