Un palazzo di edilizia popolare trasformato in un supermercato della droga sul modello del quartiere partenopeo di “Scampia”, da un’organizzazione criminale composta da 17 persone. Due turni di “lavoro” per garantire sempre la vendita di sostanze stupefacenti ai tossicodipendenti. I pusher non si facevano scrupoli a vendere le dosi anche minorenni e durante il lockdown.
Nei punti di accesso agli ingressi del complesso immobiliare di proprietà dell’Ater venivano posizionate le vedette che avvertivano gli spacciatori all’arrivo delle forze di polizia. È lo spaccato criminale venuto alla luce durante le indagini del distretto polizia di Ponte Milvio e del commissariato Flaminio che, all’alba di ieri, hanno fatto irruzione nel quadrilatero di case popolari a Prima Porta, compreso tra il civico 23 di via Adro, piazza Stia e via Mezzanino. Cocaina, hashish, marijuana venivano vendute a tutte le ore del giorno e della notte.
L’indagine, coordinata dalla Procura, è iniziata nel 2020. Gli investigatori, utilizzando intercettazioni telefoniche e telecamere nascoste hanno scoperto il modus operandi del gruppo; i pusher venivano raggiunti a piedi dai tossici che, dopo aver preso contatti diretti con loro ricevevano la dose dopo averla pagata. Le cessioni documentate dai poliziotti avvenivano negli androni.
In manette sono finiti, con la custodia cautelare in carcere, Gianluca Patrizi, Marco Costanzo, Cristina Maria Maiorano, Anis Mohamed Bougrine e Ferranti Alessandro.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 7 Aprile 2022, 08:26
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