Roma, appalto in scadenza per i distributori di caffè e snack: dipendenti comunali a secco. Scatta la protesta

Roma, per i dipendenti comunali di Roma la vera crisi è quella dei distributori di caffè e snack rimasti vuoti

di Davide Desario

A Roma ci sono due massime scherzose scolpite più dell'SPQR nell'Aula Giulio Cesare. La prima è che i vigili romani sono come i cornetti: per trovarli basta che vai al bar. La seconda è che se cerchi un dipendente comunale lo trovi al distributore di caffè e bevande.

Se la prima è sempre valida, da stamattina, per la seconda c'è qualche problema. Dal primo luglio (non agosto come erroneamente scritto in precedenza) , infatti, è scaduto l'appalto per la gestione della ristorazione automatica in numerosi dipartimenti, municipi e uffici del Campidoglio. Un problema non da poco, negli uffici comunali più delle dimissioni di Draghi e della crisi di governo.  Alla ditta che gestiva il vecchio appalto, infatti,  è stato vietato di per evitare di rifornire i distributori di merce. Niente panini, merendine, cornetti, cracker, dolcetti, bibite, caffè e soprattutto acqua. Che, diciamolo, con le temperature infernali di questi giorni a Roma  è ancora più vitale del normale.
 

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Dramma Capitale

Stamattina puntuali come la timbratura del badge in uscita, i capitolini si sono radunati nelle varie sale macchinette per la prima colazione (di solito segue lo spuntino, il rinforzino, il caffè prima di pranzo, poi la pausa pranzo e altre due soste fino alla fine dello straordinario giornaliero...) e hanno trovato i cartelli che avvisava  la fine dell'appalto.

Naturalmente c'è stata una sorta di sommossa popolare. Comizi all'ombra delle spirali vuote, imprecazioni contro tutto e tutti. E una serie di domande a metà strada tra lo psicodramma e la rabbia, tipo "ma i soldi che stanno nelle chiavette chi ce li ridà?". "Ma sarà possibile chiedere un bonus per uscire e andare al bar qua davanti?". "Ma Deliveroo porta pure l'acqua a domicilio?". E così la mattinata dei capitolini è stata un continuo capannello digente che tambureggiava sempre il solito ritornello: "Ma ora fino al primo agosto siamo senza macchinette?".


A secco

Non c'è pace dunque per i poveri capitolini: dopo il blocco dei buoni pasto per un caos sull'appalto (risolto un mese fa: tutti gli arretrati sono stati contabilizzati) ora arriva la grana dei distributori. Per molti dei 30mila dipendenti del Campidoglio la vera crisi è questa.
 


Ultimo aggiornamento: Sabato 23 Luglio 2022, 16:16
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