Roma, il comandante Antonio Di Maggio: «Ora i vigili sono la marcia in più. I malati a Capodanno? Un lontano ricordo»

Il comandante Di Maggio: «Ora i vigili sono la marcia in più. I malati a Capodanno? Un lontano ricordo»

di Franco Pasqualetti
Antonio Di Maggio, comandante generale della Polizia Locale, mai come in questa emergenza i vigili urbani sono in prima linea. Un cambio di rotta totale rispetto al passato...
«I miei agenti stanno facendo un lavoro incredibile e i cittadini se ne stanno rendendo conto. I vigili sono sempre stati visti come quelli che facevano le multe, ora la situazione è diversa. Stiamo svolgendo un servizio mai disposto e i risultati sono tangibili. Trecento posti di controllo per turno, mobilitazione totale e massima disponibilità per i cittadini».
Sembra passata una vita da quando i vigili si davano malati la notte di capodanno.
«Non voglio fare polemiche ma ora c'è un nuovo senso di responsabilità. Stiamo combattendo contro un nemico invisibile e serve la forza di tutti, che siano essi vigili, poliziotti, politici o semplici cittadini».
C'è chi dice che quando la testa funziona bene anche il resto va alla grande. Se lo sente questo merito?
«Io sin da quando sono entrato nella Municipale (allora si chiamava così, ndr.) ho sempre dato tutto me stesso per il Corpo. Ora che sono al comando non è cambiato nulla. Anche perché sono il primo a stare in strada a dare un aiuto».
Come vede Roma in questa emergenza?
«A parte piccole follie la città e i romani stanno rispondendo alla grande all'emergenza. Ma voglio anche fare i complimenti a tutta l'amministrazione».
Perché?
«Perché si sta lavorando d'anticipo. Perché c'è programmazione e non si lascia tutto al caso. Prendiamo ad esempio la decisione della Sindaca di anticipare i lavori stradali, nessun sindaco ha mai avuto la velocità di capire la direzione con tanta lungimiranza»
Ai posti di blocco si trova molta disponibilità...
«È stato un input che abbiamo voluto lanciare sin da subito. Dare corrette informazioni, usare gentilezza con la cittadinanza da in modo che i cittadini si avvicino a noi e non ci vedano come il nemico».
Sente di aver cambiato il Corpo?
«Non sta a me dirlo, giudicheranno i cittadini. Io posso dire che sto lavorando per il bene di Roma. Dando il massimo impegno ogni giorno, 24 ore su 24. Sono felice che tutti i miei uomini mi stanno seguendo. Un ringraziamento va anche ai nuovi entrati che, con questa emergenza sono stati subito messi in strada».

riproduzione riservata ®
Ultimo aggiornamento: Martedì 24 Marzo 2020, 09:19
© RIPRODUZIONE RISERVATA