Roma, danneggiata la recinzione della Fontana del Moro: si cercano i vandali

Roma, danneggiata la recinzione della Fontana del Moro: si cercano i vandali

La scorsa notte è stata danneggiata la recinzione in ferro battuto della Fontana del Moro a Piazza Navona a Roma. Lo comunica la Sovrintendenza capitolina ai Beni Culturali, spiegando che «in particolare, è stato urtato uno dei colonnotti in granito, si sono distaccati due riccioli ancorati alla staffa metallica e si è fessurato il basamento in travertino in corrispondenza di tre colonnotti».

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Sul posto sono intervenuti rapidamente i vigili della Polizia Locale e i tecnici della Sovrintendenza Capitolina per valutare l'entità del danno e le possibili cause. Per «ragioni di sicurezza» e «per la tutela della pubblica incolumità» è stata posizionata una recinzione in quanto un colonnotto risulta instabile. «Già dall'inizio della prossima settimana - spiega la Sovrintendenza - sarà pianificato l'intervento di consolidamento dei colonnotti, del basamento in travertino e di ancoraggio degli elementi metallici della recinzione della fontana, recinzione che è stata realizzata negli anni Trenta del secolo scorso per proteggere la vasca e l'apparato decorativo. Le riprese delle telecamere di sorveglianza della zona sono all'esame della Polizia Locale».

La storia della Fontana del Moro: dal 1575 ad oggi

La storia della Fontana del Moro risale al 1575 quando Giacomo della Porta disegnò la vasca in marmo Portasanta, originariamente ornata da otto sculture con al centro una semplice scogliera da cui sgorgava l'acqua.

Nel XVII secolo la fontana viene a trovarsi nell'area antistante la nuova residenza Pamphilj e pertanto risulta oggetto di maggiori attenzioni: tra il 1651 ed il 1652, infatti, viene arricchita al centro da una scultura progettata da Gian Lorenzo Bernini, detta la 'lumacà, costituita da un gruppo di tre delfini che sorreggono una conchiglia. L'opera, non apprezzata dal pontefice, viene trasferita nella villa di donna Olimpia Pamphilj, mentre il Bernini progetta un nuovo gruppo con la possente figura del 'Morò, tradotto in pietra dall'allievo Giannantonio Mari. L'opera viene inaugurata nel 1655. Le sculture cinquecentesche, restaurate più volte, sono state sostituite tra il 1871 e il 1874 ad opera di Luigi Amici (1817-1897). Gli originali sono stati trasferiti nel giardino del Lago a Villa Borghese nel 1909 (e musealizzati negli anni '90). Alla medesima sistemazione ottocentesca apparteneva anche una cancellata in ferro posta a protezione della fontana, sostituita nel 1934 dall'attuale con colonnotti di granito collegati da elementi in ferro.


Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Marzo 2023, 06:55
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