Roma, a ottobre c'è il boom per cresime comunioni e battesimi: in autunno circa 24mila cerimonie

Roma, a ottobre c'è il boom per cresime comunioni e battesimi: in autunno circa 24mila cerimonie

di ​Valeria Arnaldi e Flavia Scicchitano
Battesimi, comunioni, matrimoni: è “corsa” a Roma e nel Lazio per le celebrazioni rimandate nei mesi scorsi a causa dell’emergenza sanitaria. Ottobre diventa così il mese delle cerimonie, sostituendo il tradizionale appuntamento di maggio. Un boom di casi annunciato. L’indicazione alle parrocchie della diocesi era stata data, nei mesi scorsi, dal Vicariato di Roma, che aveva detto di rimandare all’autunno, tra settembre e ottobre, le Prime Comunioni e le Cresime, senza fissare date precise.

Ai sacerdoti e ai catechisti il compito, appena fosse rientrata l’emergenza, di definirle. L’ampiezza del fenomeno, tra slittamenti, nuove organizzazioni ed eventi annullati, rende difficile misurarlo. A dare un’idea della dimensione sono le stime presentate da Fiepet Roma in merito alle cerimonie che si sarebbero dovute celebrare tra maggio e giugno: «Oltre 20mila quelle per prime comunioni. A queste vanno aggiunti i matrimoni: circa quattromila quelli che si sarebbero dovuti celebrare nel Lazio». Maggio e giugno sono i mesi più “caldi” per le nozze, durante i quali, si tiene oltre un quarto di quelle dell’intero anno. Al di là dei disagi per coppie e famiglie, un danno di milioni di euro per il settore. E ora, si “corre”, appunto.

«Le celebrazioni dei sacramenti, rinviate a causa del Covid, sono ripartite con numerosi battesimi, comunioni, cresime e anche matrimoni - dice Don Paolo Aiello, parroco di Santa Galla nel quartiere Garbatella - Tra settembre e ottobre saranno 65 i bambini ad avere ricevuto la comunione saltata nel mese di maggio, circa 50 i ragazzi che riceveranno la cresima, mentre a settembre abbiamo celebrato 7 battesimi e 5-6 ragazzi che hanno fatto il corso prematrimoniale con me si sono sposati. Le regole però sono stringenti: si torna a festeggiare ma con essenzialità e discrezione». 

Durante la cerimonia sono tanti i limiti imposti dall’emergenza coronavirus, per il rispetto delle norme igienico sanitarie: «Per le comunioni riuniamo una sola classe alla volta, raddoppiando le messe domenicali, con ingressi su invito per ogni famiglia. In chiesa possono entrare massimo 200 persone - aggiunge - l’ostia viene offerta nelle mani dei bimbi, noi igienizziamo le mani e indossiamo la mascherina. La celebrazione è raccolta, molto spirituale, e anche i bambini sono più partecipi».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 28 Settembre 2020, 08:53
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