Deve essere stato anche l’effetto Halloween, con le feste in maschera e gli assembramenti “spontanei” difficili da controllare: dopo due settimane dal 31 ottobre, infatti, ecco che i contagi corrono soprattutto tra gli alunni delle scuole elementari. E si contano i danni. Isolamenti, quarantene e poi tamponi con troppe modalità diverse: c’è chi lo fa il primo giorno, chi al quinto e chi direttamenteail decimo. Una giungla di regole, vecchie e nuove ma mai adottate, che sta mandando in tilt le scuole e le famiglie.
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Sembra essere tornati infatti ad un anno fa, con una valanga quotidiana di classi in quarantena e il tracciamento che finiva inesorabilmente ko. Tanto che, dal mese di novembre 2020, si decise di mandare in dad tutte le scuole superiori al 100%. Adesso la storia si ripete ma spostata alle scuole Elementari: alle Superiori infatti il vaccino sta frenando i contagi. Il picco invece si registra tra i piccoli, spesso asintomatici e quindi in grado di diffondere il virus anche tra 5 o 8 bambini della stessa classe.
Accade anche nelle scuole Materne dove i bambini non indossano la mascherina.
La Asl Rm 3 ad esempio tende ad avviare il protocollo con un tampone immediato e uno al quinto giorno, mentre la Asl Rm 1 procede quasi sempre con la quarantena automatica per tutti (anche con un solo caso) perché i positivi sono evidentemente in crescita. Come l’allerta. «Probabilmente – spiega Cristina Costarelli, preside del liceo Newton e presidente dell’Associazione dei presidi del Lazio – non è il momento di abbassare la guardia». Le Asl procedono in maniera diversa, in base ai casi, e le scuole fanno altrettanto. Sta di fatto che le classi a casa si moltiplicano.
Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Novembre 2021, 14:03
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