La bolla dell’asilo è scoppiata. È svanita, proprio come accade alle bolle di sapone dei bambini. L’allarme arriva dalle educatrici e dalle famiglie che, ad un mese dalla riapertura delle strutture comunali per l’infanzia in modalità anti-Covid, dedicate ai piccoli da 0 a 6 anni, si vedono cambiare le regole del gioco: ora possono andare e venire da più asili.
FUORI DALLA BOLLA. La regola prevedeva che, un po’ come accade nelle scuole dei grandi, il gruppo dei bambini dovesse essere sempre lo stesso e sempre con le stesse insegnanti, per limitare i contatti e il diffondersi di eventuali focolai. Quindi ad ogni bolla corrisponde necessariamente sempre lo stesso gruppo di docenti o educatrici. Per le sostituzioni del personale assente, inoltre, era stato previsto un organico funzionale: così da avere a disposizione sempre le stesse persone, circa tre unità per ogni asilo, per uno stanziamento di circa 9milioni di euro. Ma ora si cambia.
IL NUOVO METODO. Dal 9 ottobre scorso è entrato in vigore il tempo pieno, bloccato nel primo mese per garantire il servizio in sicurezza, ed è arrivata anche una circolare che, di fatto, il personale di potenziamento può spostarsi in più strutture.
DIDATTICA FLESSIBILE. «Le 3000 insegnanti di organico aggiuntivo – spiega Francesca Vetrugno, assessore alla scuola del Municipio 8 – chiamate per gestire il rischio di contagio, per garantire una didattica flessibile e maggior vigilanza per i bambini dei nidi e dell’infanzia, non copriranno più solo le assenze nella scuola in cui sono assegnate, ma dovranno girare tutto l’ambito. Vale a dire da tre a cinque scuole».
NIDI E MATERNE.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 15 Ottobre 2020, 08:23
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