Per lungo tempo, aveva sottomesso e minacciato la compagna, anche quando la loro relazione era inevitabilmente finita. Un lungo periodo di torture, fisiche e psicologiche, culminate con la costrizione della donna, che per suo volere si fece tatuare il suo nome sul viso. Per un 41enne di Roma, Andrea Lombardi, è arrivata però una condanna definitiva a sei anni di carcere per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate e la deformazione dell'aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso.
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Come riporta Il Messaggero, tutto era iniziato quando il 41enne aveva conosciuto, su Facebook, una ragazza di Rieti. I primi messaggi sui social, poi il primo incontro e l'inizio di una relazione.
La donna, dopo le prime violenze, avvenute nel 2019, aveva cercato di ribellarsi. Veniva costretta dall'uomo, sotto la minaccia della violenza, a leggere le Sacre Scritture, ma alle prime proteste partivano le minacce e le aggressioni. Non solo alla donna, ma anche ai familiari che avevano cercato di difenderla. Fino al culmine, un'aggressione in pubblico, all'interno del bar. Da quel momento scattò una denuncia che portò Andrea Lombardi a processo.
Dopo oltre tre anni, l'11 maggio scorso, è arrivata una sentenza definitiva di condanna. La Cassazione ha infatti condannato Andrea Lombardi a sei anni di reclusione, che l'uomo sta già scontando nel carcere di Frosinone.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 25 Maggio 2022, 11:11
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