Roma, condannati via Skype: in Procura la prima direttissima multimediale
di Emilio Orlando
Il primo condannato via Skype, a tre anni e due mesi dopo un giudizio abbreviato è stato Farshad Shahraki Nekouei, un cittadino iraniano di 38 anni arrestato dalle volanti e dai motociclisti della questura per spaccio di droga, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Il malvivente, fermato durante un posto di controllo è stato trovato in possesso di oppio e shaboo. Durante in fermo ha morso la mano di un agente che è stato costretto a ricorrere alle cure mediche. Il giudice non gli ha concesso gli arresti domiciliari perché non li ha ritenuti idonei, motivandone il rifiuto con il fatto che nonostante il divieto di uscire di casa l'uomo era in strada a spacciare.
Girava per la città a bordo di una macchina rubata e trasportava quasi due chili di marjuana Umberto Romito, l'altro pusher arrestato dalla polizia all'incrocio tra via Casilina e viale Palmiro Togliatti al Casilino. Il trentaduenne è stato fermato a bordo di una Renault Clio durante un controllo disposto dal questore Carmine Esposito nell'ambito delle misure stabilite dalla presidenza del Consiglio per il contenimento del Covid-19. Il tribunale ha convalidato l'arresto disponendo gli arresti domiciliari. La fine del processo non arriva col battito del martello alla Forum ma con il trillo finale di Skype.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 31 Marzo 2020, 09:15
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